Ortofrutta, mozzarelle e camorra, blitz contro il clan Moccia: 7 arresti.Pronti ad espandersi sul mercato estero|

Ortofrutta, mozzarelle e camorra, blitz contro il clan Moccia: 7 arresti.Pronti ad espandersi sul mercato estero|
Ortofrutta, mozzarelle e malavita organizzata: ha toccato anche la provincia di Latina, ed in particolare il comune di Formia, la maxi operazione della Guardia di Finanza e della...

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Ortofrutta, mozzarelle e malavita organizzata: ha toccato anche la provincia di Latina, ed in particolare il comune di Formia, la maxi operazione della Guardia di Finanza e della Questura di Roma che all’alba di oggi ha portato all’arresto di 7 persone. I soggetti a cui sono state notificate le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Roma sono tutti esponenti di primo piano e affiliati del clan camorristico Moccia.


Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta degli elementi di reità, acquisiti nel corso delle indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Roma e dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata, entrambi coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma. 

Luigi Moccia, esponente dell'omonima consorteria camorristica, Gennaro Moccia e altre cinque persone sono state raggiunte questa mattina da ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma su richiesta dei pm Barbara Sargenti e Maria Cristina Palaia. A dare esecuzione del provvedimento, che ha portato in carcere Luigi e Gennaro Moccia, Caminantonio Capasso, Maria Maranta e Gennaro Moccia (quest'ultimo, detto Roberto, non è imparentato con il clan), sono stati questa mattina all'alba gli uomini della squadra mobile di Roma e del G.I.C.O della Guardia di Finanza. Altre due persone, Riccardo Nardella e Nicola Castaldo, sono invece finiti agli arresti domiciliari.

Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, quelli di trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, tentata estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza con le aggravante del metodo mafioso. In particolare l'attività investigativa ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale, promosso ed organizzato da Luigi Moccia, di fatto gestore di diverse attività imprenditoriali, attive nella capitale principalmente nei settori della distribuzione di prodotti lattiero caseari e ortofrutticoli. Lo stesso Luigi Moccia, che malgrado avesse radicato le sue attività a Roma già dalla seconda metà del 2010 ha sempre mantenuto forti legami con il territorio d'origine (la zona che comprende i comuni a nord di Napoli), si sarebbe anche inserito nel settore turistico e alberghiero.

A questo scopo, l'indagato si sarebbe servito della proprietaria di un Hotel partenopeo per svolgere sopralluoghi in strutture alberghiere romane alle quali era interessato per i propri investimenti. Ancora Moccia, avrebbe «mimetizzato» le proprie attività illecite, servendosi di una serie di prestanome. A favorire la penetrazione di Luigi Moccia sul mercato capitolino, sarebbe stato Gennaro Moccia, titolare della Moccia Fruit. In una intercettazione citata nell'ordinanza del gip, lo stesso Gennaro Moccia, scherzando avrebbe detto: «A Roma Moccia Fruit, a Napoli Moccia camorra».

Una frase che testimonierebbe da un lato lo stretto legame tra i due Moccia, e dall'altro la chiara fama criminale della famiglia Moccia in Campani. Stando agli inquirenti, nello specifico, i prodotti alimentari commercializzati da Luigi Moccia, sarebbero andati a rifornire alcuni supermercati della catena Conad, che comunque non era a conoscenza della situazione. Il gruppo, oltre che sul mercato romano era pronto ad espandersi sul mercato estero. In particolare, Luigi Moccia, sarebbe stato in procinto di proiettare il suo business sul mercato ortofrutticolo di Barcellona.


«Moccia costituisce l'esempio del salto di qualità della nuova camorra imprenditrice, che a Roma non è dedita tanto al crimine come veniva inteso in passato ma all'attività imprenditoriale illecita», ha affermato il capo della squadra mobile Luigi Silipo. «Luigi Moccia -ha aggiunto il colonnello della guardia di finanza, Cosimo di Gesù- era riuscito a inserirsi nella realtà imprenditoriale romana con un giro di prestanome, dimostrando una capacità economica e imprenditoriale non indifferente». Le indagini che hanno portato agli arresti odierni partirono nel 2012 con l'uccisione, a Nettuno, di Modestino Pellino, affiliato al clan Moccia. Contemporaneamente, il Gico era stato incaricato delle indagini sull'ipotesi di infiltrazioni criminali nel mercato della distribuzione agroalimentare della capitale.
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Il Mattino