Orso, il cane senzatetto sopravvissuto all'incendio del Faito

Orso, il cane senzatetto sopravvissuto all'incendio del Faito
Vico Equense. Lo hanno chiamato Orso. E' un pastore maremmano, ha poco più di un anno e ad agosto è rimasto gravemente ferito negli incendi del Faito. Oggi...

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Vico Equense. Lo hanno chiamato Orso. E' un pastore maremmano, ha poco più di un anno e ad agosto è rimasto gravemente ferito negli incendi del Faito. Oggi grazie alle cure dei sanitari è guarito ma secondo la legge i randagi dopo l'assistenza medica sono destinati al canile. A dare, però, una svolta a quella che sembrava essere una storia dal finale triste è stata una volontaria dell'Enpa, Angela Esposito. La donna è riuscita a sottrarlo alla gabbia: il cane adesso è intestato a lei e grazie all'aiuto di amici veterinari l'animale è in una casa.


Dopo la tragedia, per lui si prospetta una nuova vita. Ma la collocazione è temporanea e Orso ha bisogno di trovare una famiglia che lo adotti, gli garantisca un dimora fissa e un futuro sereno. «Ho conosciuto Orso all'inizio di agosto, quando mi hanno segnalato la presenza a Faito di un cane in difficoltà a causa delle fiamme» racconta Angela Esposito. «Il cane si era rifugiato in una sorta di tana scavata nel terreno nei pressi del ristorante la Lontra continua quando noi volontari, insieme ai vigili urbani, lo abbiamo visto, ci siamo resi subito conto del pessimo stato di salute in cui si trovava. L'animale aveva ustioni su tutte le zampe, sulla lingua e una grave intossicazione da fumo. Così abbiamo chiamato l'asl di Piano di Sorrento. Arrivato il veterinario di turno, si è deciso per il ricovero presso l'ospedale pubblico veterinario di Torre del Greco, data la gravità delle ferite».


Per la volontaria Enpa è stata una sofferenza separarsi da Orso. «I suoi occhioni dolci mi hanno conquistato subito. E proprio guardandolo negli occhi gli ho promesso che sarei tornata da lui e che sarebbe andato tutto bene. Ho aiutato il veterinario a sistemare il cane sul furgone diretto al sanitario e ho salutato Orso». Inserito il microchip identificativo di un randagio appartenente al territorio di Vico Equense, il cane dopo le cure sarebbe dovuto andare al canile convenzionato con il Comune. «Durante questi mesi sono rimasta in contatto con i medici dell'ospedale veterinario continua la volontaria da cui ho ricevuto notizie sempre più rincuoranti. Le condizioni di salute di Orso giorno dopo giorno sono migliorate. Quando, però, mi hanno detto che Orso sarebbe stato dimesso e trasportato al canile mi sono catapultata da lui. Unica soluzione per evitare la gabbia era quella di intestare a me l'animale. Così ho fatto. E grazie ad alcuni amici adesso Orso è in un luogo sicuro e protetto. Il problema però è che non può restare lì per sempre». I volontari stanno accudendo il cane in maniera temporanea, nell'attesa di trovare una famiglia pronta ad accoglierlo. «Questo spettacolo di cane è mite, di indole molto docile anche con i suoi simili ed è stato anche castrato quindi non avrà mire di territorialità conclude Angela Esposito - E' un vero cucciolone che ha bisogno solo di tanto affetto. Ci auguriamo che si facciano presto avanti persone intenzionate ad adottarlo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino