Rinasce l’orto urbano di Ponticelli. Dopo gli incendi dolosi che hanno colpito anche il parco pubblico De Filippo, le terrazze sono sempre più numerose e attirano...
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Festeggia i tre anni il progetto voluto dal centro diurno Lilliput dell’Asl Napoli 1 che ha in gestione gli spazi di proprietà comunale. Oggi ben settanta piccole aree sono state adottate da volontari, quasi tutti cittadini del quartiere o rappresentanti di realtà associative e aggregative della zona orientale di Napoli. Un grosso contributo arriva dalle scuole del circondario che sensibilizzano i più giovani sulle tematiche ambientali e fanno conoscere una vocazione di Ponticelli, quella agricola, che è stata perduta nel tempo e che è in parte recuperata con questa esperienza.
Intanto c’è un primo riscontro positivo dopo la petizione presentata dai volontari. Il Comune di Napoli ha aperto un tavolo di ascolto e confronto che ha portato all’installazione dell’impianto elettrico nella parte anteriore nella villa comunale di quartiere. Osvaldo Savarese, pensionato, è uno dei veterani di questa avventura e ricorda bene quando questo terreno era completamente ricoperto da erbacce fittissime. Insieme ad altri si è fatto portavoce delle esigenze di chi frequenta la struttura sottolineando la necessità dei servizi igienici e di una maggiore sorveglianza. «Il Comune l’ha promesso, questa cittadinanza lo merita e bisogna farlo: sappiamo le difficoltà, noi siamo fiduciosi e siamo anche vigili affinché le cose si realizzino».
Questi spazi offrono, in realtà, anche una sana possibilità di aggregazione e di socializzazione. Nelle ultime settimane anche un gruppo di donne si è aggiunto alla comunità scegliendo di dedicare qualche ora delle proprie giornate al lavoro della terra e per coltivare ortaggi per uso familiare.
L’invito a visitare questa bella realtà nella periferia orientale di Napoli è rivolto a tutti. Per questo i volontari hanno organizzato una mostra con quadri, ritratti e presepi: un modo per inaugurare una nuova stagione d’impegno e di cura del territorio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino