Ospedale Cardarelli di Napoli, basta con gli sforamenti: «Dopo il covid serve più rigore»

«Stiamo cercando di affrontare alcune anomalie che si sono trascinate da anni»

L'ospedale Cardarelli di Napoli
Nel bilancio del Cardarelli ci sono 1,8 milioni di straordinari (spesi durante l'emergenza Covid) che vanno oltre il tetto di spesa da far rientrare nei limiti consentiti....

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Nel bilancio del Cardarelli ci sono 1,8 milioni di straordinari (spesi durante l'emergenza Covid) che vanno oltre il tetto di spesa da far rientrare nei limiti consentiti. Anche la distribuzione del personale è sbilanciata: ci sono 170 infermieri in più di quelli previsti dagli standard mentre mancano all'appello 140 operatori socio-sanitari. E come se non bastasse anche gli infermieri coordinatori sono più del doppio di quelli previsti: 90 anziché 41.

A rivelare i numeri e anomalie del Cardarelli è il presidente della Regione Vincenzo De Luca che ieri, su facebook, nei fatti da pieno sostegno all'azione di razionalizzazione che sta mettendo in campo il direttore generale Antonio D'Amore. Il manager è finito nel mirino dei sindacati e duramente contestato dai rappresentanti sia della dirigenza medica sia del comparto per una serie di scelte tra cui quella dei tagli agli straordinari.

«Stiamo cercando di affrontare alcune anomalie che si sono trascinate da anni. Sono in corso alcune operazioni di riorganizzazione e rinnovamento che toccano il Cardarelli e anche altri ospedali». All'ospedale del mare ad esempio sono stati sottoposti a procedimento disciplinare, sospesi o licenziati alcuni dipendenti che «imbrogliavano su alcuni servizi». Adesso l'emergenza Covid non c'è più, bisogna rientrare rapidamente nei parametri previsti dalla legge. Al Cardarelli come altrove è pertanto «in atto un'operazione di riorganizzazione doverosa per avere più efficienza, per migliorare i servizi alla persona ed eliminare alcune anomalie protratte per tempo. Dobbiamo essere irreprensibili per quanto riguarda il rigore della gestione della nostra Sanità». Il riferimento indiretto del governatore è alla spinosa partita che si gioca sui tavoli rimani sia per tornare adempienti sui Lea (Livelli essenziali di assistenza) insufficienti nel 2020 e 2021, sia per rivendicare il maltolto sul fondo sanitario. Una precondizione per far sentire il peso del dissenso sul progetto di autonomia differenziata. La Campania viaggia con il più basso numero di operatori sanitari per 10 mila abitanti e deve recuperare anche sul Fondo sanitario nazionale. 

De Luca ha poi riproposto il tema degli interventi previsti nell'ambito del Pnrr e dell'edilizia sanitaria (230 mln da spendere subito per i nuovi ospedali e i fondi per l'efficientamento sismico a Torre del Greco, Nola, Ischia, Pozzuoli, Santobono, Ospedale dei Colli e San Giovanni Bosco per citarne alcuni. Al via, infine, entro due mesi, il servizio degli psicologi di base. «Saremo gli unici in Italia a impegnare centinaia di psicologi in convenzione con la sanità pubblica». 

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Il Mattino