Ospedale del Mare, reparti bollenti: «Condizionatori in tilt per la voragine»

Ospedale del Mare, reparti bollenti: «Condizionatori in tilt per la voragine»
Crescono le temperature, l'estate si avvicina a grandi passi ma nelle corsie e nei reparti di degenza dell'ospedale del mare si «arrostisce» letteralmente a...

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Crescono le temperature, l'estate si avvicina a grandi passi ma nelle corsie e nei reparti di degenza dell'ospedale del mare si «arrostisce» letteralmente a causa dei condizionatori fuori uso a seguito della rottura degli impianto a gennaio quando implose la grossa voragine nel parcheggio dipendenti Ad aggravare la sensazione di insopportabile calore per operatori e pazienti è l'impossibilità di aprire le finestre in molte aree di degenza dove gli infissi sono bloccati ai fini della sicurezza. Da alcuni giorni sono iniziati i lavori di scavo dopo il momentaneo dissequestro del cantiere da parte della magistratura e dunque, come avvenuto durante l'inverno per assicurare la fornitura di acqua calda e il riscaldamento, si corre per ripristinare il servizio. L'aria condizionata è fuori uso da mesi e un'intera ala dell'ospedale del mare (padiglione Hd3) è in grandi difficoltà. Una zona molto ampia che comprende la Farmacia, la Chirurgia, la Psichiatria al piano terra, il Trauma center, la Medicina di accettazione e di urgenza e anche la Rianimazione. In realtà è tutto l'ospedale a risentire di un disservizio nato a gennaio di quest'anno, quando la voragine del parcheggio principale ha interrotto gli impianti di cui tutti ormai rimpiazzati tranne quello, appunto, dell'aria condizionata. Un nodo affrontato circa un mese fa, all'arrivo delle prime punte di caldo della bella stagione incipiente. La soluzione che l'ufficio tecnico dell'Asl Napoli 1 ha individuato prevede che di fianco alla centrale termica muletto, montata nel piazzale e servita per ovviare al problema del riscaldamento, sia montato ora un analogo impianto capace di alimentare i condizionatori. 

Il problema è di natura tecnica: il flusso dell'aria funziona ma quello che al momento non si riesce ad assicurare è l'alimentazione e la circolazione del fluido refrigerante che serve ad abbassare le temperature negli ambienti. La direzione sanitaria ha chiesto ed ottenuto, dalla Procura che tiene sotto sequestro l'area, di realizzare un bypass con tubazioni provvisorie ma i lavori, iniziati con ritardo (vanno avanti da una decina di giorni) si sono rivelati più complessi e impegnativi del previsto e potrebbero protrarsi ancora per almeno una settimana o dieci giorni. Uno dei principali problemi riguarda il reparto di Psichiatria che ha finestre, anche nei corridoi, completamente sbarrate sempre ai fini della sicurezza. 

Intanto oggi alle 15 è in programma un vertice sindacale con la direzione dell'ospedale e la direzione strategica della Asl. Un confronto che segna di fatto la riattivazione delle relazioni con lavoratori e dipendenti dopo il lungo blackout del Covid. Tra i nodi da affrontare la governance dell'ospedale di Napoli est che viaggia con alcune unità operative di fatto prive di primario e la cui responsabilità è affidata a dei facenti funzione. È il caso ad esempio del Pronto soccorso dove il responsabile apicale Vittorio Helzel sta consumando le ferie prima del pensionamento. Nei mesi scorsi inoltre, il dirigente apicale della rianimazione Pio Zannetti ha lasciato volontariamente l'incarico e si attende la selezione di un sostituto per concorso. Molti dei disagi dell'ospedale di Napoli est sono legati alla vastità della struttura, alle carenze di personale soprattutto nelle aree dell'urgenza e tecnica e manca un direttore sanitario di presidio titolare di incarico. Su quest'ultimo fronte la novità è l'indizione di un avviso pubblico per titoli e colloquio per il conferimento di un incarico di sostituzione a tempo determinato per assenza, causa aspettativa, proprio del direttore sanitario medico di presidio. Sempre in tema di nomine c'è da segnalare l'affidamento della direzione dell'unità operativa complessa della centrale del 118 a Giuseppe Galano al cui indirizzo sono giunte critiche, sui social, per il piccolo buffet promosso in una sala del presidio per brindare con i colleghi. Un peccato veniale considerato che si tratta di camici bianchi tutti vaccinati e che in maggioranza al chiuso indossavano tutti la mascherina. 

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Il Mattino