Ospedale del mare di Napoli, il sistema informatico riparte dopo 40 ore di black out

Ospedale del mare di Napoli, il sistema informatico riparte dopo 40 ore di black out
Ha ripreso a funzionare, nelle prime ore di questa mattina, dopo circa 40 ore di black out, il sistema informatico Virgilio che connette servizi e reparti del presidio di...

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Ha ripreso a funzionare, nelle prime ore di questa mattina, dopo circa 40 ore di black out, il sistema informatico Virgilio che connette servizi e reparti del presidio di Napoli est. Di nuovo disponibili dunque i dati per i nuovi ricoveri mentre su tutte le migliaia di terminali dell'ospedale le cartelle cliniche, il diario assistenziale e gli altri documenti diagnostici relativi a terapie, esami e visite di ciascun paziente sono in fase di caricamento e dovrebbero essere disponibili nel'arco della mattinata. Documenti informatici essenziali per il monitoraggio dell'assistenza e che seguono i malati dall’ingresso in corsia fino alle dimissioni. I tecnici hanno lavorato tutta la notte e le 24 ore precedenti per ripristinare le funzioni del server centrale.


I sistemi operativi erano andati in avaria martedì mattina: un blocco improvviso, generatosi probabilmente dal maltempo e che ha investito prima la rete esterna e poi quella interna. Dopo alcune ore dal primo “buio” della rete si è attivata in automatico la procedura di salvataggio e copia dei dati durata molte ore, vista la mole di file da salvare, prima del riavvio del sistema. Quest’ultimo ha poi ripristinato solo le funzioni del Cup mentre il sistema Virgilio dei reparti è rimasto fermo e silente facendo scattare l'allarme. Il sistema ha smesso di funzionare per quasi due giorni mettendo in ginocchio le attività cliniche ordinarie dei reparti specialistici e del pronto soccorso. Le macchine hanno ripreso a funzionare realmente stamattina, dalle prime ore del giorno. Un sospiro di sollievo per operatori e pazienti e per tutta la rete dei soccorsi in città già orfana del Loreto mare (diventato Covid center) e del San Giovanni Bosco (privo di pronto soccorso per carenza di personale, soprattutto anestesisti) e in affanno anche nella zona collinare dove il Cardarelli, principale hub della città, a fronte di 150 pazienti in osservazione due giorni fa è stato costretto alla sospensione degli ingressi a bassa urgenza in pronto soccorso per garantire il corretto iter delle cure ai malati in attesa.   

 

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Il Mattino