Ischia, al «Rizzoli» arriva l’elettrobisturi donato dalla Fondazione Leonessa

Ospedale Anna Rizzoli
È in programma per mercoledì alle ore 10, alla presenza dei sindaci dell’isola, del direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, Antonio D’Amore e...

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È in programma per mercoledì alle ore 10, alla presenza dei sindaci dell’isola, del direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, Antonio D’Amore e del vescovo Pietro Lagnese la cerimonia di consegna dell’elettrobisturi per l’endoscopia del valore di 45 mila euro che la Fondazione Leonessa di Ischia ha acquistato per donarlo all’ospedale «Rizzoli» di Lacco Ameno.


«È la seconda donazione avente a oggetto un’attrezzatura sanitaria – ricorda Elena Leonessa, presidente della Fondazione - a favore del nosocomio isolano, dopo quella di un mammografo di ultima generazione del valore di 140 mila euro, avvenuta nel luglio 2018, che ha consentito la sostituzione di una vecchia apparecchiatura obsoleta».

Con questa nuova iniziativa d’alto impatto sociale, si garantiscono passi in avanti nella strategia pubblica di prevenzione del carcinoma del colon-retto, grazie al contributo dei privati.

«Dobbiamo ancora una volta ringraziare la Fondazione Leonessa – spiega il primario di Medicina, Ciro Di Gennaro - che, con la strumentazione gentilmente donata all’Ospedale Rizzoli, ci permetterà di eseguire esami endoscopici con un maggior comfort per i pazienti e con una migliore resa diagnostica. Grazie all’elettrobisturi potrà essere completato in maniera ottimale l’iter diagnostico dello screening per il carcinoma del colon-retto. Con l’uso di questo dispositivo, durante l’esame endoscopico, è infatti possibile l’asportazione di eventuali polipi intestinali che, analizzati in Anatomia Patologica, possono permettere di evidenziare la presenza di lesioni tumorali da inviare precocemente al trattamento oncologico definitivo che può essere chirurgico e/o chemioterapico». 

Va ricordato che il nuovo innovativo sistema per l’elettrochirurgia che entrerà in funzione al «Rizzoli», specifico per le applicazioni in endosocopia digestiva, si chiama «Arc400», è prodotto dalla BOWA-electronic GmbH & Co. KG, ed è distribuito in esclusiva per la Regione Campania dalla Eurosanity service srl. Per gli specialisti consente l’esecuzione dell’endoscopia con l’insufflazione di anidride carbonica, che rende l’esame più confortevole e tollerabile da parte del paziente.

«Infatti l’anidride carbonica – aggiunge il dottore Di Gennaro - viene più rapidamente assorbita dai tessuti, e non essendo tossica è eliminata attraverso il respiro, riducendo sensibilmente la distensione del viscere e quindi il dolore avvertito durante l’esame. Infine grazie alla pompa per irrigazione, annessa all’elettrobisturi, è incrementata anche la qualità dell’esame: la visibilità degli organi risulta nettamente più chiara, determinando una maggior efficacia della procedura endoscopica».

I vantaggi sono anche di prospettiva: si potrà completare l’iter diagnostico per lo screening del cancro del colon-retto sull’intero territorio isolano e, contemporaneamente, si eviteranno agli utenti i disagi legati ai trasferimenti presso strutture ad hoc in terraferma.


Va detto che la Fondazione Leonessa è nata nel 1998 per iniziativa di Lina Leonessa, la moglie dell’ingegnere Salvatore, tra i pionieri del turismo ischitano, ed è attualmente guidata dalla nipote Elena Leonessa che presiede il consiglio d’amministrazione di cui fanno parte il padre, Giovanni, e il sacerdote don Agostino Iovene. «Nel 2014 prima di morire mia zia – conclude Elena Leonessa - indicò nello statuto della fondazione la successione nella presidenza del cda indicando me quale primo presidente. In questi anni sono state eseguite altre opere non pubblicizzate tra cui anche la partecipazione alla ristrutturazione della sala teatro della chiesa di San Pietro». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino