Napoli. Ospedale san Paolo: distrugge i bagni del pronto soccorso, 36enne arrestato dalla polizia municipale

Napoli. Ospedale san Paolo: distrugge i bagni del pronto soccorso, 36enne arrestato dalla polizia municipale
Due vigilantes feriti, un poliziotto municipale con il polso rotto ed i bagni del pronto soccorso completamente distrutti. È questo il drammatico bilancio dell'ennesimo...

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Due vigilantes feriti, un poliziotto municipale con il polso rotto ed i bagni del pronto soccorso completamente distrutti. È questo il drammatico bilancio dell'ennesimo episodio di violenza in corsia, verificatosi alle 4.00 del mattino di oggi all'ospedale san Paolo. Un uomo giunto pronto soccorso in evidente stato di ansia, ha aggredito brutalmente chiunque gli chiedesse di pazientare in attesa del proprio turno, seminando il terrore tra i pazienti in attesa del ricovero e mettendo sotto sopra l'area del pronto soccorso. Il 36enne, G.I. napoletano pregiudicato, si è scatenato come una furia scagliandosi contro le due guardie giurate di turno e distruggendo le loro radioline, una di queste è stata scaraventata contro un vetro divisiorio dell'area del Triage. Mentre l'aggressore si scatenava minacciando anche il personale medico sono intervenuti alcuni poliziotti municipali giunti in ospedale per acquisire i referti medici relativi a un incidente e constatando il pericolo, sono intervenuti per bloccare l'energumeno.

 


Gli uomini dell'unità operativa della Polizia Municipale di Chiaia, comandata dal Maggiore Gaetano Frattini, hanno bloccato l'uomo ma uno degli agenti ha riportato la frattura di un polso. Prima dell'arresto del 36enne, una porzione dell'area allestita per l'attesa del turno ospedaliero è stata distrutta dall'uomo che non solo ha danneggiato parte delle suppellettili, ma ha anche distrutto i due bagni del pronto soccorso, rompendo gli igienici, i lavandini e frantumando le vasche di porcellana. L'aggressore, arrestato per resistenza aggravata, lesioni personali aggravate a pubblico ufficiale e danneggiamento, è stato processato per direttissima e, in attesa della sentenza, il magistrato ne ha disposto la misura cautelare in carcere. Prima del trasferimento a nel carcere Giuseppe Salvia-Poggioreale, però, si è resa necessaria una Tac ed un'assistenza ospedaliera per suturare le ferite che l'uomo si è procurato durante l'udienza in tribunale, colpendo ripetutamente con la testa le sbarre della gabbia riservata agli imputati detenuti assistono al processo.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino