I soldi, come testimonia il bonifico di oltre 8mila euro, sono arrivati, ma l'auto invece no. Scomparsa nel nulla, così come il rivenditore che da settimane ormai non...
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Il tutto è iniziato lo scorso ottobre quando F., già in passato cliente della storica concessionaria con sede a Casalnuovo in via Nazionale delle Puglie, dove anni addietro aveva già acquistato una automobile, si è recato nell'autosalone per l'acquisto di un veicolo, una Renault Clio, chiudendo il contratto per complessivi 8700 euro, e versando un primo acconto di cinquecento euro tracciato da regolare ricevuta. Dopodiché, tramite bonifico bancario, l'acquirente ha saldato il conto versando la restante somma pattuita. «Da qui racconta F.- è iniziato un lungo periodo fatto di attese inspiegabili e continui rinvii. Ogni volta per un documento mancante che stava per arrivare, ma che in realtà non è mai arrivato, come l'auto, che prima c'era e ora invece è sparita insieme con i miei soldi. Da settimane non mi risponde più nemmeno al telefono, e io vorrei quantomeno recuperare i soldi spesi. Non credevo di correre rischi, perché conosco il rivenditore di cui mi fidavo e da cui già quindici anni fa avevo acquistato un'auto. Da quanto ne so, il mio non è l'unico caso, ma non so se anche altri hanno provveduto a denunciare».
I PRECEDENTI
Intanto la sede della concessionaria, da oltre vent'anni sul mercato, appare letteralmente svuotata, e questo accresce nel povero malcapitato sempre più il timore di essere finito al centro di un vero e proprio raggiro su cui spera ora possano fare chiarezza le indagini avviate dopo le sue denunce. Quanto raccontato da F. sembra essere una prassi, come testimoniano le continue denunce che arrivano alle tante associazioni a difesa dei consumatori sull'intero territorio nazionale. Il copione è sempre lo stesso. Si va nell'autosalone, si sceglie l'auto e, dopo alcuni giorni, il rivenditore informa il cliente che l'auto è arrivata. Cosa talvolta vera, tanto che l'acquirente può vederla, e testarla, come accaduto nel caso di F., prima di una consegna che non arriverà mai. Altre volte, invece, l'auto non è mai stata nemmeno richiesta alla casa madre, ma al cliente si chiede il saldo che viene presentato come necessario per procedere all'immatricolazione o al passaggio di proprietà; dopo di che comincia l'elencazione di innumerevoli contrattempi che impediscono la consegna dell'auto, ovviamente scuse accampate dal rivenditore, per prendere tempo. Finché il concessionario e l'autosalone spariscono nel nulla, senza lasciar traccia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino