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Dei 200 milioni in totale stanziati dal ministero della Cultura, è Napoli che prende la tranche più consistente: 23 milioni da investire su palazzo Reale. A seguire, la Certosa di San Giacomo a Capri che beneficerà di 5 milioni. E si tratta degli unici due monumenti in Campania che rientrano nella strategia dei grandi progetti dei Beni Culturali varato dal ministro della Cultura, Dario Franceschini: piano che ha ricevuto ieri il parere favorevole della conferenza Stato-Regioni dopo il passaggio in Consiglio superiore dei beni Culturali. Ma è indubbio che ci sia per il capoluogo partenopeo un interesse particolare come ha spiegato anche il ministro Franceschini.
«Napoli sta vivendo un momento d'oro che riguarda tutto il sistema culturale. Si parla di Napoli in tutto il mondo per il suo cinema, l'archeologia, l'arte contemporanea, la musica, l'opera, la letteratura, i musei. Questo ambizioso progetto di rilancio di Palazzo Reale sarà un motivo in più per visitare questa bellissima città», dice l'esponente democrat presentando il pacchetto di investimenti. «Gli interventi approvati si incardinano nella strategia per favorire il rilancio della competitività territoriale del Paese e la crescita economica e sociale ponendo al centro - aggiunge il ministro - i beni e i siti di eccezionale interesse culturale e di rilevanza nazionale che necessitano di interventi organici di tutela e riqualificazione, di valorizzazione e promozione culturale, anche nell'ottica dell'incremento dell'offerta turistico culturale».
Per palazzo Reale, dicevamo, il finanziamento più consistente del piano del ministero che coinvolge, in totale, 38 siti oltre all'acquisizione di altri 3 dal patrimonio privato.
Consistente anche il progetto di valorizzazione della certosa di San Giacomo di Capri, il monastero più antico dell'isola che sarà oggetto non solo di un importante progetto di riqualificazione ma anche di valorizzazione e promozione culturale. Gli interventi prevedono, infatti, il completamento del restauro degli ambienti del chiostro grande, della chiesa e della canonica e la messa in sicurezza del parco con tutti i viali e il belvedere. Compreso, specificano dal ministero, il consolidamento del costone roccioso che agli inizi del XIX secolo franò provocando il crollo della Torre di guardia aragonese. Senza dimenticare interventi per ricostruire la componente vegetale strettamente legata alla vita certosina (in particolare nell'orto del Priore e nel giardino della canonica).
Ma l'occhio non è solo al passato. Perché i 5 milioni dovranno servire anche a migliorare la fruizione culturale e turistica del sito con nuovi spazi di accoglienza. In particolare, il progetto prevede una cassa armonica che consentirà ad oltre 400 persone di assistere agli spettacoli.
Il Mattino