Il parco nel Napoletano è abusivo: ​la scoperta choc dopo oltre 20 anni

Il parco nel Napoletano è abusivo: la scoperta choc dopo oltre 20 anni
Per più di vent'anni nessuno (forze dell'ordine e tecnici comunali) si era accorto di nulla. Un intero parco, costituito da sei appartamenti, realizzato in via...

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Per più di vent'anni nessuno (forze dell'ordine e tecnici comunali) si era accorto di nulla. Un intero parco, costituito da sei appartamenti, realizzato in via Corree di Sotto senza alcuna autorizzazione o concessione edilizia. La scoperta è stata fatta solo di recente dai vigili urbani di Marano, che da tempo stanno passando al setaccio le abitazioni della zona, molte delle quali sversano liquami fognari nell'alveo dei Camaldoli. È il parco Federica l'ultimo abuso choc scoperto nel comune devastato dal cemento selvaggio. Gli agenti della municipale si sono imbattuti in questo ed altri casi mentre eseguivano i controlli - sollecitati anche dalla Procura - di carattere ambientale. Il parco Federica, privo di pozzi neri o di altre vasche per il contenimento dei liquami, era uno di quelli «allacciati» illegalmente all'alveo. La struttura era però fornita di acqua potabile, con regolare contratto stipulato a suo tempo con il Comune di Marano.


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L'ORDINANZA
Il parco, secondo quanto accertato dalla municipale, fu costruito dall'imprenditore Carmine Carputo, pregiudicato e arrestato nuovamente qualche mese fa perché ritenuto contiguo alle fazioni criminali (Orlando e Polverino). I vigili, scoperto l'abuso, hanno informato l'autorità giudiziaria e preparato gli atti propedeutici all'ordinanza di demolizione, poi eseguita dall'ufficio tecnico comunale. Niente sequestro, insomma, perché si tratta di una violazione urbanistica datata e il reato penale è ormai prescritto. Il Comune, trascorsi i 90 giorni dalla notifica, in caso di inottemperanza potrà acquisire il bene al proprio patrimonio immobiliare. Per ora i residenti continuano a versare il canone di fitto alla famiglia Carputo, che di recente ha presentato agli uffici comunali una Scia per la realizzazione di un pozzo nero atto a contenere i liquami fognari.

GLI ABUSI

Quello del parco Federica è uno dei casi più eclatanti venuti alla luce negli ultimi mesi, contrassegnati dai continui blitz dei carabinieri di Castello di Cisterna all'ufficio tecnico di via Nuvoletta: una scuola paritaria, la Garden House, costruita in parte su un bene confiscato alla camorra e con concessioni edilizie in sanatoria che non potevano essere rilasciate dal municipio; una struttura realizzata da palazzinari (Simeoli) ritenuti affiliati ai Polverino; un capannone per la vendita di materiale edile totalmente abusivo sorto negli anni Settanta in via Vallesana, a ridosso del cimitero, che per anni ha fornito materiale e mezzi proprio ai tecnici e operai del Comune; il garage Orlando, gestito dal fratello del super boss Antonio Orlando, sorto una trentina di anni fa su un suolo del Comune di Napoli e restituito all'ente partenopeo solo di recente; il ristorante La Cerasella, completamente abusivo; le case abusive di via Platone e via Sant'Agostino, acquisite al patrimonio del Comune tra il 1992 e il 1998, ma sgomberate soltanto poche settimane fa. Senza contare, infine, l'edificio (abusivo) costruito tra il 2004 e il 2005 sulla parete retrostante della caserma degli stessi vigili, abbattuto poco tempo e solo dopo l'interessamento della Procura. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino