Napoli, parco San Gennaro chiuso per «gravi atti vandalici»

Napoli, parco San Gennaro chiuso per «gravi atti vandalici»
«Gravi atti vandalici in orario serale e notturno». E’ questa la motivazione che, lo scorso 12 maggio, ha spinto il Servizio Verde della Città del Comune...

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«Gravi atti vandalici in orario serale e notturno». E’ questa la motivazione che, lo scorso 12 maggio, ha spinto il Servizio Verde della Città del Comune di Napoli a chiudere il Parco San Gennaro al Rione Sanità. Un parco che ha un’estensione di circa 6.500 metri quadrati, è stato ricavato da un vecchio vigneto e si compone di vialetti in tufo, aiuole di varie dimensioni e zone a prato con alberi. Al centro c’è un piccolo edificio con servizi igienici, un campo di calcetto ed un’area centrale pavimentata adibita a pista di pattinaggio. Inoltre molte sono le specie botaniche presenti.

 
Fu aperto nel 2008, in un’area ormai abbandonata, per iniziativa dei cittadini. Non è la prima volta però che i ripetuti raid ai danni dell’unico polmone verde della Sanità costringono l’amministrazione comunale a sbarrarne l’accesso. Già nel maggio 2011 la struttura era stata chiusa a causa di atti vandalici che l’avevano resa inagibile. All’epoca i residenti, con l’appoggio di diverse associazioni, si rimboccarono le maniche e lo riaprirono al pubblico nell’aprile 2014. All’ingresso una targa ricorda Rita Parisi, madre di una ragazza del quartiere, che si era impegnata per la riapertura dell’area verde ed era scomparsa improvvisamente il giorno dopo l’inaugurazione.

Ma oggi la storia si ripete: il parco è off-limits per i bambini, le mamme e gli anziani del rione. Sul cancello un avviso del Comune a firma della dirigente del servizio competente Teresa Bastia, avverte che «a seguito del ripetersi di gravi atti vandalici si è reso necessario denunciare i fatti alle autorità competenti e nel contempo - essendo venuti meno i necessari presupposti di sicurezza per il pubblico e i dipendenti - si è proceduto alla chiusura». Sul piede di guerra cittadini e associazioni della Sanità che hanno sottoposto la questione all’assessore alla Legalità della III Municipalità Carmela Sermino, che se ne farà portavoce presso il Comune. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino