La polizia blocca una piazza di spaccio e due pusher nel parco verde di Caivano, e nel rione, immediata, scatta la rivolta con donne e tanti, troppi adolescenti ad aggredire gli...
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LA STRATEGIA
E da quando il Parco Verde, con tutte le sue venti e più piazze di spaccio, è passato sotto il controllo degli scissionisti di Scampia, le aggressioni da spontanee, si sono trasformate in azioni mirate, guidate da una regia criminale, che utilizzata donne e ragazzetti a fare il lavoro sporco con lancio di oggetti, sputi contro gli agenti, soprattutto per evitare le perquisizioni per individuare i depositi di droga. In questo fortino super blindato della camorra con la droga campa l'ottanta per cento delle famiglie. Le stesse alle quali il clan del parco ha assegnato con azioni di forza circa seicento abitazioni, prima di sfrattare i legittimi assegnatari. E ieri sera poco prime delle nove, gli agenti del commissariato di Afragola in borghese hanno individuato due pusher tra il blocco B2 e quello B3, prospicienti l'isolato 3 delle palazzine popolari Iacp dove hanno trovato la morte Fortuna Loffredo, sei anni, e Antonio Giglio, tre anni, entrambi precipitati dal solaio dell'edificio. E quando i poliziotti sono intervenuti hanno bloccato all'istante Emanuele Gemito, 35 anni, di Napoli, già noto alle forze dell'ordine, al quale hanno sequestrato una decina di dosi di hashish e una manciata di euro, visto che la piazza di spaccio era appena stata aperta.
LA REAZIONE
In una manciata di secondi si è scatenato l'inferno. Mentre gli agenti si mettevano alla ricerca del secondo spacciatore, si sono materializzate dal buio una trentina di persone, per la maggior parte scalmanate e urlanti donne e tanti ragazzini. Un branco inferocito che si spostava in apparenza senza logica, che in realtà ha ben presto formato una barriera umana a difesa degli isolati B2 e B3, impendendo ai polizotti ingresso e perquisizioni. Uno degli agenti spintonato è scivolato sul selciato, riportando contusioni e abrasioni curate al pronto soccorso. Uno scandalo senza fine. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino