Torre Annunziata. Morì di parto: «Anomalie nella cartella clinica», proroga delle indagini

Torre Annunziata. Morì di parto: «Anomalie nella cartella clinica», proroga delle indagini
Torre Annunziata. Nuova svolta nelle indagini sulla morte di Maria D'Ambrosio, la 38enne di Torre Annunziata deceduta nell'ospedale di Boscotrecase in seguito alle complicanze del...

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Torre Annunziata. Nuova svolta nelle indagini sulla morte di Maria D'Ambrosio, la 38enne di Torre Annunziata deceduta nell'ospedale di Boscotrecase in seguito alle complicanze del parto. Con la giovane mamma, come si ricorderà, morì anche la sua bimba.




La controperizia presentata dai medici di fiducia nominati dal legale di famiglia Mauro Porcelli – il professor Maurizio Guida e il medico legale Concetta Battimelli – ha, infatti, evidenziato «alcune discrepanze» e delle «possibili anomalie» all'interno della cartella clinica, incompatibili con la causa del decesso ufficiale che era emersa dai risultati dell'autopsia condotta dai periti dell'accusa, il professor Claudio Buccelli, l'anatomopatologo Antonino Mirabella e il ginecologo Giuseppe Botta.



Controdeduzioni da approfondire e verificare, che hanno spinto il pubblico ministero Antonella Lauri – titolare dell'inchiesta – della Procura di Torre Annunziata a chiedere una proroga delle indagini, che vede l'iscrizione nel registro degli indagati di 8 persone (3 medici, un'ostetrica e 4 infermieri) che hanno preso parte alle concitate fasi del parto naturale e del tentativo di cesareo per salvare almeno la piccola Francesca.



Era il 12 novembre scorso, quando i familiari della 38enne Maria D'Ambrosio – alla sua quarta gravidanza – denunciarono che qualcosa non era andata per il verso giusto. L'autopsia, però, aveva fatto emergere una particolare patologia cardiaca silente che ne aveva causato le complicanze durante il parto e il successivo decesso. Ora, però, potrebbe capovolgersi nuovamente la situazione, ma per parlare di presunto caso di malasanità ci vorrà ancora tempo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino