Napoli, partono i lavori di abbattimento del sovrappasso di Bagnoli: «Restituiremo l'ex mercatino alla cittadinanza»

Napoli, partono i lavori di abbattimento del sovrappasso di Bagnoli: «Restituiremo l'ex mercatino alla cittadinanza»
Da spazio degradato, abbandonato e pericoloso, a parco pubblico a disposizione della cittadinanza. Il primo passo verso la restituzione al quartiere dell'ex area mercatale di...

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Da spazio degradato, abbandonato e pericoloso, a parco pubblico a disposizione della cittadinanza. Il primo passo verso la restituzione al quartiere dell'ex area mercatale di Bagnoli, parte questa mattina. L'abbattimento della pedana sopraelevata è ormai cosa fatta ed in breve tempo, dovrebbe consentire il ripopolamento di uno spazio chiuso da due anni. Da quando la magistratura, in accordo con le istituzioni territoriali, decise di impedire a tutti l'accesso in zona per motivi legati alla sicurezza. 

 

«Quel sovrappasso – commenta il presidente della X Municipalità Diego Civitillo – è da sempre al centro dei problemi di quest'area. Fu realizzato per le regate dell'America's Cup del 2017 ma non venne mai utilizzato. Nel tempo poi non c'è mai stata una vera manutenzione che ne consentisse la corretta conservazione. C'erano diverse parti in cui stava cedendo e la ruggine aveva reso impossibile un suo recupero. Adesso vogliamo liberarcene al più presto, per consentire ai residenti della zona di riappropriarsi di un luogo di aggregazione che a Bagnoli manca da troppo tempo».

La gestione di questo spazio però, passerà anche per le associazioni ed i gruppi di cittadinanza attiva. Gli stessi che nel corso di questi due anni, hanno spinto per l'avvio dei lavori di messa in sicurezza.

«Siamo felici – afferma il presidente dell'associazione antiracket Ranieri Bolognesi – di essere arrivati a questo punto. E' un momento importante per il nostro territorio e per tutti quelli che hanno creduto in questo risultato. Non sarà facile gestire questo nuovo polo commerciale, ma ci impegneremo affinchè siano tutti coinvolti. C'è bisogno dell'aiuto della gente che frequenterà la zona e che dovrà tenerne cura giorno per giorno. Solo tutti insieme possiamo cambiare la sorte di questo quartiere».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino