OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Meno di un quarto dei vigili al lavoro. L'accordo sindacale «della quartina» fu stipulato negli anni Ottanta. E prevede, ancora oggi, che solo «un quarto degli agenti del corpo della Polizia Municipale» lavori nei giorni festivi. Come ieri, appunto. Una Pasquetta di strade strapiene di gente, Quartieri Spagnoli a effetto sottovuoto, centinaia di parcheggiatori abusivi e quasi zero pattuglie. A ricordarlo, oggi, è Antonio De Iesu, assessore alla Sicurezza di Palazzo San Giacomo, che aggiunge: «La città in queste ore è riempita da centinaia di migliaia di turisti, e il tutto senza che sia accaduto nessun incidente grave. Stiamo anche assicurando i servizi a Mergellina». Un mare di folla e pochi controlli, però, restano un dato di fatto. Tiene banco anche la possibilità di una riapertura dell'uscita secondaria della metropolitana di via Toledo, quella che conduce dritta a Montecalvario, e che consentirebbe una divisione del flusso pedonale che arriva in pellegrinaggio al santuario di Maradona. Su questo c'è un'apertura della giunta.
La città implode di corpi e auto, ma non certo di pattuglie. E nei giorni di festa, come ieri, il divario tra presenze e controlli, purtroppo, si allarga. La coperta del personale è troppo corta: è un dato che si riverbera specialmente nei festivi. Parliamo di una vicenda che parte da lontano. I vigili urbani sono «1.200 a Napoli - prosegue De Iesu - e il regolamento della quartina prevede che nei giorni di festa sia in servizio un quarto delle forze disponibili». Trecento agenti, dunque, per una città da oltre un milione di abitanti. Cifra da cui vanno sottratti coloro che si sono assentati per vari motivi contemplati dalle norme. In sintesi, per la Pasquetta «in campo c'erano circa 270 agenti», spiega l'assessore.
Forniamo un dato significativo, che basta da solo a indicare la sproporzione tra le forze disponibili e le forze necessarie per soddisfare il fabbisogno: nel 2011, quando fu dichiarato il pre-dissesto di Palazzo San Giacomo e subentrò il conseguente blocco delle assunzioni, i vigili urbani erano 2.300.
La folla, qui, sale in massa da via Toledo e arriva compatta verso via De Deo. Eppure, ci sarebbe la seconda uscita della metro Toledo, la cui apertura potrebbe distribuire i flussi, in maniera tale da rendere i quartieri raggiungibili sia da via Toledo sia dall'interno dell'omonima stazione della linea 1. Il tunnel d'arte (che vanta la firma di Oliviero Toscani) resta però sempre chiuso.
«Ho fatto verificare la situazione ai Quartieri - conclude De Iesu - si crea un effetto tappo anche a causa delle file davanti ai ristoranti. Questo genera un restringimento della carreggiata e dà un'idea della congestione. È una questione soprattutto urbanistica. Strade strette e tanti locali nell'orario di punta, a pranzo. Per ora non abbiamo progetti su un contingentamento di accessi ai Quartieri, come fatto a San Biagio dei Librai a Natale. Ma monitoreremo i flussi di traffico e valuteremo. Studieremo un piano di riapertura dell'uscita della metro a Montecalvario, se sostenibile». «Furono spesi quasi 50 milioni di euro per la seconda uscita della metro di Toledo, inaugurata nel 2013 - dice il consigliere comunale Nino Simeone - Da allora, però, vista la carenza di personale e la penuria degli utenti l'infrastruttura è rimasta chiusa. Già il mese scorso, dopo un articolo del Mattino, inviai una richiesta formale in Comune per chiedere la riapertura di un'uscita che potrebbe alleggerire il flusso pedonale. A questo punto, chiederò un intervento diretto al sindaco».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino