Pasticcio documenti, l'Anm perde i 38 bus pagati dalla Regione

Pasticcio documenti, l'Anm perde i 38 bus pagati dalla Regione
Si allungano i tempi per l'arrivo in Anm dei 38 nuovi bus cofinanziati dalla Regione Campania che dovevano essere consegnati entro quest'anno. L'azienda dei trasporti...

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Si allungano i tempi per l'arrivo in Anm dei 38 nuovi bus cofinanziati dalla Regione Campania che dovevano essere consegnati entro quest'anno. L'azienda dei trasporti cittadina, che li aveva opzionati, non ha ancora inviato la documentazione necessaria a Palazzo Santa Lucia. All'appello, infatti, manca ancora l'ok del Tribunale Fallimentare su tutta la procedura, la quale prevede che l'Anm versi il 30% della somma necessaria, circa 2,4 milioni di euro, a fronte dei 7,8 milioni coperti invece dalla Regione. I bus, secondo i programmi, dovevano essere consegnati nell'ultimo trimestre del 2018. Palazzo Santa Lucia in primavera aveva già concesso una prima proroga fino a luglio per inviare le carte e avviare la prenotazione dei mezzi. I termini sono scaduti, ma i bus non sono andati persi del tutto, visto che sono acquistati nell'ambito di un accordo quadro rivolto dalla Regione a tutte le aziende di trasporto pubblico della Campania. L'Anm, quindi, potrà presentare i documenti nei prossimi mesi, ma la consenguenza dei ritardi è che slitterà la data di consegna dei mezzi. Chi ha già presentato la documentazione, infatti, avrà la precedenza su Anm, che finirà in coda. I napoletani vedranno i pullman nuovi dopo gli altri cittadini della Campania.


LA REGIONE
«Abbiamo già avviato le pratiche - spiega Luca Cascone, delegato ai Trasporti della Regione Campania - per le altre aziende che hanno presentato i documenti. E si stanno firmando i contratti. La consegna dei nuovi mezzi dovrebbe avvenire, poi, entro 7-8 mesi dalla firma. È chiaro che chi non ha ancora inviato le carte, qualora lo facesse, vedrà i propri mezzi consegnati solo dopo le altre aziende».

IL COMUNE
«L'Anm - spiega l'assessore ai Trasporti Mario Calabrese - aveva aderito all'iniziativa, per procedere a dare definitiva conferma alla Regione. Fin da marzo ha avanzato specifica istanza al Tribunale per l'autorizzazione all'investimento. Sono stati richiesti e forniti chiarimenti ma, allo stato, non è ancora stata concessa l'autorizzazione».

I RISCHI
Ma i problemi non finiscono qui. Perché l'Anm, nel piano concordatario consegnato al Tribunale a luglio, aveva previsto di acquisire al patrimonio aziendale i 38 bus entro la fine di quest'anno e di cominciare a utilizzarli già nel 2019. Con quei pullman, abbinati alla riattivazione dei tram su via Marina, l'azienda cittadina contava di coprire un milione di km in più il prossimo anno per raggiungere l'obiettivo minimo di 10 milioni di km e rispettare il contratto di servizio con la Napoli Holding. Stanghetta sotto la quale rischia, invece, di scattare il pagamento di una penale, come avvenuto già quest'anno. Senza quei bus, inoltre, si potrebbe rischiare anche di non raggiungere gli obiettivi del piano in termini di ricavi dalla vendita dei ticket.

GLI ALTRI RINFORZI

Nessun problema, invece, per i 56 nuovi bus - Citymood 10, Euro 6, a gasolio - comprati direttamente dal Comune di Napoli attraverso i Pon Metro 2014-2020 e destinati all'Anm in comodato gratuito. Il contratto è stato firmato a maggio. I mezzi entreranno in esercizio a scaglioni. I primi 20 dovrebbero arrivare a ottobre. Gli altri, in due tranche, entro dicembre. Mentre a rinforzare i ranghi Anm ci potrebbero essere a breve altri 20 pullman di tipo urbano acquistati la scorsa settimana su piattaforma Consip dalla Regione, nell'ambito di un lotto di 78 pullman per tutta la Campania. In questo caso, però, l'Anm dovrà pagare un canone di usufrutto alla Regione. La firma per l'acquisto è attesa a settembre. I nuovi bus in usufrutto dovrebbero essere consegnati tra gennaio e febbraio. Ma anche in questo caso, la cosa non appare semplice: «Essendo il trasferimento a titolo oneroso - spiega Calabrese - l'Anm farà in questi giorni le proprie valutazioni. In ogni caso, analogamente ai 38 bus, qualora se ne valuti l'opportunità, bisognerà chiedere l'autorizzazione al Tribunale nell'ambito della procedura di concordato».
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Il Mattino