Chissà se a qualcuno nel corso delle perquisizioni è venuta in mente la celebre battuta di Eduardo in Casa Cupiello, «Te piace 'o presepe?». Di certo...
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«È il più importante ritrovamento di pastori mai avvenuto - racconta il procuratore Paolo Albano - Tutto è partito da un piccolo furto, un calice e un reliquiario, in una chiesetta del molisano.
«Nella nostra banca dati quei pastori non ci sono. Speriamo qualcuno li riconosca dalle foto sui giornali», lanciano l'appello il Colonnello Alberto Deregibus e il Tenente Colonello Valerio Marra dei CTPC. Intanto verranno affidati al Museo Permanente del presepe napoletano. «In accordo con il Comune - spiega il fondatore Ugo Ricciardi - li esporremo, entro Pasqua, alla Chiesa del Santo Spirito a Napoli. Messi presepiali si sono offerti di recuperarli, perché alcuni sono in pessime condizioni. Soprattutto dobbiamo studiarli, capire di che epoca sono. Non li abbiamo visti tutti, ma una pastorella nella borsetta d'argento aveva dei brillantini: accerteremo se sono veri. Alcuni hanno arti in legno, altri in terracotta, quindi sono di periodi diversi. A Napoli il più importante è il '700, ma se troviamo qualche pastore del '600 - conclude sorridendo - mica lo buttiamo. Il nostro auspicio, poi, è che anche i proprietari dei pezzi riconosciuti vogliano lasciarli al Museo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino