Patrizio Bosti, scarcerato il nipote del boss: arresti domiciliari a Torino

Con il divieto di comunicazione con l'esterno e con il suo retroterra familiare

La riapertura del ristorante dei Decumani Cala la pasta
Finisce agli arresti domiciliari a Torino, con il divieto di comunicazione con l'esterno e con il suo retroterra familiare. Lo hanno stabilito i giudici della seconda sezione...

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Finisce agli arresti domiciliari a Torino, con il divieto di comunicazione con l'esterno e con il suo retroterra familiare. Lo hanno stabilito i giudici della seconda sezione di Corte di Appello di Napoli (presidente Maria Grassi, a latere Francesco Valentini e Gabriella Nuzzi) nei confronti di Patrizio Bosti (nato il 23 ottobre del 2003), figlio di Ettore e nipote del boss omonimo (tuttora detenuto) Patrizio Bosti. Un provvedimento che viene adottato nonostante il parere contrario della procura generale, su richiesta dei difensori napoletani, i due penalisti Domenico Dello Iacono e Elisabetta Valentino.

Un caso, quello del ventenne Bosti, che riconduce l'attenzione al brutto episodio accaduto all'esterno del ristorante dei Decumani Cala la pasta: Bosti jr sarebbe intervenuto contro alcuni turisti argentini e contro i titolari del locale che erano stati investiti da una moto lanciata a tutta velocità. Dopo essere stati investiti, scaraventati per l'aria da una moto lanciata tra i vicoli, gestori del locale e turisti argentini seduti al tavolino furono aggrediti da un branco di giovanissimi che provarono a recuperare la moto. Intervenne anche il ventenne Patrizio Bosti, con un'azione ritenuta violenta e intimidatoria. Dopo la condanna in appello, ora la decisione della corte. Scrivono i giudici: «Vista la disponibilità dello zio, ad accogliere Bosti nella sua abitazione di Torino, in regime di arresti domiciliari», si dispone il trasferimento del soggetto (con tanto di scorta per ovvi motivi di sicurezza). 

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Il Mattino