OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
L'amministrazione comunale di Napoli ha messo a punto una «strategia complessiva che risponda agli obiettivi di ripartenza, riorganizzazione e rilancio di cui la città di Napoli ha bisogno per interpretare lo spirito insito nel Patto per Napoli», che sarà firmato a breve dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, e che prevede per il Comune di Napoli un contributo di 1.231.549.600,77 euro nell'ambito della ripartizione dei fondi destinati ai Comuni capoluogo delle Città metropolitane di Napoli, Torino, Reggio Calabria e Palermo.
Lo spiega l'assessore al Bilancio del Comune di Napoli Pier Paolo Baretta nella sua relazione presentata alla Commissione Bilancio del Consiglio comunale di Napoli. Il programma ha «due momenti. - ha detto Baretta ai consiglieri - Un primo, che possiamo definire di emergenza, che coinvolge almeno i prossimi 5 anni, nei quali il flusso delle risorse statali, e di conseguenza del nostro quarto, sarà quantitativamente significativo, ma irregolare. Un secondo momento, quello che va dal 2027 al 2042, nel quale i nostri problemi rimangono, ma vanno riducendosi nel tempo e il flusso delle risorse statali e del nostro quarto è sostanzialmente regolare, il che fa sì che possiamo definire quel lungo periodo di progressivo assestamento».
Secondo Baretta «è del tutto evidente, quindi, che la sfida principale si gioca ora, in questa consiliatura.
Il programma predisposto «prevede di realizzare maggiori entrate, nel periodo considerato 2022-2042, per 803.899.978,84 euro, ovvero 496.012,578,65 euro in più del calcolo del quarto assegnatoci dalla Legge di bilancio. Si tratta, va detto chiaramente, di un calcolo volutamente prudenziale destinato sicuramente ad essere incrementato. Abbiamo suddiviso questo programma per capitoli corrispondenti alle priorità stabilite dalla legge di bilancio, in particolare i capitoli: riscossione, patrimonio, partecipate, riorganizzazione dei servizi, aumento degli Investimenti, altre misure. È proprio questa ampiezza di menù - sottolinea Baretta - che ci ha permesso di definire una clausola di salvaguardia che prevede il diritto per il Consiglio comunale di poter, ora, condividere le misure atte ad attraversare questo primo agitato quinquennio, ma poi di poter scegliere, fermo restando il valore del quarto, di modificare il piano in ogni sua parte, rimettendolo in discussione, se ciò sarà ritenuto opportuno».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino