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Una navicella spaziale da giostra adagiata su un masso di pietra lavica e coperta dai rovi in pieno parco nazionale del Vesuvio. Gli attivisti del gruppo «Volontari per il Vesuvio», impegnati in opere di pulizia e monitoraggio dell'area contro gli sversamenti abusivi, inizialmente hanno fatto fatica a capire di cosa si trattasse. Solo dopo aver spostato rovi ed erbacce hanno capito che si trattava dello scarto di qualche vecchio luna park abbandonato illegalmente a pochi passi dai sentieri del Vesuvio, chissà da quanto tempo. La singolare scoperta ha scatenato l'ironia o, meglio, il sarcasmo del gruppo di volontari che da anni scopre nelle pinete del vulcano gli oggetti più impensabili, ma mai si era imbattuto in un oggetto del genere.
«Allerta ufo vesuviano scherzano in tanti anni di pulizia e monitoraggio del territorio mai ci era capitato di dover riflettere sui dilemmi universali come l'esistenza dei marziani.
Amara ironia quella dei volontari, impegnati quotidianamente nel monitoraggio delle aree, soprattutto quelle in cui non arrivano gli occhi delle telecamere e i furbetti continuano a sversare indisturbati sacchi di immondizia, ingombranti, scarti edili e oggetti improbabili. «In questi anni abbiamo trovato di tutto spiega Andrea Ascione, presidente dell'associazione - barche, pedalò, carcasse d'auto, pezzi igienici e persino sexy toys. Mai una navicella spaziale. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Non riusciamo a spiegarci come riescano a trasportare sul Vesuvio queste cose restando impuniti. Il nostro impegno è nella supervisione e la denuncia, ma è giusto che siano acuiti i controlli». La questione degli sversamenti selvaggi sul Vesuvio, nonostante le continue segnalazioni e denunce, resta una delle criticità che sembra non trovare soluzioni. L'Ente Parco ha più volte ribadito che è di competenza comunale e, spesso, i comuni non riescono a trovare sinergie per programmare un contrasto netto. Inoltre c'è il limite delle zone non controllate dalle telecamere.
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Il Mattino