Pd, boom di iscritti in Campania: ma il conto delle tessere non torna

Il caso dei "pacchetti" acquistati con una sola carta di credito

Pd, si torna a parlare di tessere gonfiate
Comuni dove ci sono più iscrizioni Pd che voti democrat e pacchetti di tessere acquistate on line con una stessa carta di credito. Nonostante tutte le precauzioni varate...

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Comuni dove ci sono più iscrizioni Pd che voti democrat e pacchetti di tessere acquistate on line con una stessa carta di credito. Nonostante tutte le precauzioni varate per questa sfida alla poltrona più alta del Nazareno. Ovvero iscrizioni (e rinnovi) solo on-line e non più di tre con una stessa carta di credito. Ma figuriamoci. Perché ad ogni congresso democrat in Campania alla vigilia del voto, puoi studiare e prendere tutte le precauzioni che vuoi, ma gli iscritti iniziano a lievitare più e meglio di un soufflé. 

«Tesseramenti che crescono di trecento schede in una notte. In provincia di Caserta passiamo da un numero di tesserati di 1500 nel mese scorso a 5-6000. Chiederemo di bloccare il tesseramento, di non convalidarlo, laddove ci sono casi non chiari», ha tuonato l’altra sera Camilla Sgambato, esponente democrat della mozione Cuperlo. E stasera Elly Schlein (prima a Giugliano, poi a Caserta con la parlamentare Susanna Camusso) tornerà sul caso chiedendo, molto probabilmente, al suo sfidante Stefano Bonaccini (domani a Napoli alla Cgil per un tavola rotonda con i colleghi De Luca ed Emiliano) di prendere le distanze da questo tesseramento che, a controllo ancora in corso, appare già «dopato, dilatato» per usare gli stessi aggettivi di Gianni Cuperlo riferendosi alla Campania. Mentre a Napoli (città e provincia), dove il numero dei tesserati è sì in linea con l’anno passato, si registrano troppi casi di pacchetti di tessere acquistati con una stessa carta di credito. E su circa 7mila iscrizioni trapela come, a verifica appena iniziata, un migliaio saranno cancellate nelle prossime ore. Cancellazioni che sono nell’aria anche a Caserta. 

Il controllo sulle iscrizioni campane è iniziato ieri (il termine ultimo erano le ore 12 del 31 gennaio mentre per chi era già iscritto c’è tempo fino alle elezioni nazionali) e si protrarrà sino a stasera alle 23. A Napoli si è insediata la commissione provinciale presieduta da Luigi Cimmino, con rappresentanti delle diverse candidature alla segreteria nazionale dei dem, e così nelle altre province. Ma i dati campani sono attenzionati, contemporaneamente, anche a Roma alla commissione nazionale per il congresso. A chiedere maggiore rigore e controllo, in particolare, è stato Francesco Boccia, deputato e coordinatore nazionale della mozione Schlein, nella sua veste di commissario uscente del partito regionale. 

I controlli ora per conoscere il numero degli iscritti in Campania, oscillante negli ultimi anni dai quasi 28mila del 2019 ai 20.637 del 2020, fino ai 21.952 del 2021 (quest’ultimo anno senza Caserta). Un andamento simile alle altre regioni. Ma ora in Campania i numeri hanno impennate strane in alcune zone. Con troppe anomalie riscontrate dalle prime verifiche. In particolare in Terra di lavoro dove le iscrizioni, in alcuni comuni, sono lievitate in tempi brevissimi del 30 per cento. Con casi anomali registrati, è quello che filtra dagli organismi romani, a Sessa Aurunca e Casal di Principe. Con municipi dove, ancora con verifiche in corso, si registrano casi di palese incongruità da andare nel paradosso: quasi ci sono più tessere che voti Pd alle ultime elezioni. È il caso, appunto, di Casal di Principe con 114 tesseramenti su 238 voti ricevuti dal Pd alle ultime politiche e Sessa Aurunca con 854 tessere su 1300 voti. 

Ma i casi sono ovunque nell’alto Casertano. E così a Salerno dove si è registrato, specie nel capoluogo, un picco anomalo di iscrizioni negli ultimi tre giorni di gennaio. «Stiamo guardando le carte ma sappiamo anche che il meccanismo messo in moto dal partito per questo tesseramento online va migliorato. Comunque quando c’è l’elezione nazionale del nuovo segretario c’è un sussulto nell’aumento dei tesserati», racconta Antonio Pagano, uno dei membri della commissione presieduta dal fedelissimo deluchiano Giovanni Coscia. Ma a Salerno, roccaforte del governatore De Luca, non sono i numeri delle tessere a impensierire il partito. Quanto, ma questo lo vedremo dopo il voto degli iscritti, se si assisterà alle solite percentuali bulgare tributate al candidato segretario appoggiato da De Luca. Vedremo. Ma tutti nel Pd sanno che anche questa volta andrà così. 
 

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Il Mattino