Pd Napoli, Oddati non si ferma: pronto ricorso al Tribunale

Il congresso Pd finisce in mano alla magistratura ordinaria. Con il ricorso urgente, stamani, che Nicola Oddati presenterà per chiedere la sospensione del voto. È...

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Il congresso Pd finisce in mano alla magistratura ordinaria. Con il ricorso urgente, stamani, che Nicola Oddati presenterà per chiedere la sospensione del voto. È l'ultimo capitolo della saga congressuale democrat che da giorni riserva ogni giorno un colpo di scena. Una vaudeville democrat dopo gli stop and go di sabato notte (prima il rinvio chiesto dal vicesegretario nazionale Martina, poi il si voti del responsabile organizzazione) e la domenica scandita da quasi 30 circoli chiusi.


E proprio per questi ultimi la commissione provinciale per il congresso ha deliberato di votare sabato. In maniera inderogabile se, in caso di niet, il partito di via Toledo è pronto a mandare i commissari per le operazioni previste. Poi giovedì, dopo lo spoglio, l'assemblea dei delegati dovrà votare il nuovo segretario di Federazione. Con esito scontato se domenica hanno votato in massa i sostenitori di Massimo Costa e Tommaso Ederoclite mentre l'ex assessore della Iervolino non ha presentato nemmeno le liste dei delegati a suo sostegno.

Già bocciato il ricorso di Oddati, due sere fa, dalla commissione provinciale congresso, si bypassa quella regionale, per andare, parallelamente all'esposto alla magistratura ordinaria, alla commissione di garanzia. Ricorsi e carte bollate in attesa che avvenga qualcosa quando dai vertici del Nazareno è di chiudere subito la partita ed evitare altri strascichi. Sempre che sabato tutto proceda regolarmente e non accada nulla. E sempre che si voti.
 
«Con la chiusura delle votazioni di domenica prossima mi auguro che si metta la parole fine a tutte le polemiche scoppiate nelle ultime settimane. Temo che non sia chiaro a tutti che chi in questa vicenda ne perde, in termini di credibilità, è il partito democratico, tutto», attacca ieri Massimo Costa il nome supportato dalle aree Guerini, Lotti, Francheschini, Orlando e pittelliani contro le forze ex ds per Oddati. E proprio Costa, domenica scorsa, non ha potuto votare perché il suo circolo, quello del Vomero, è rimasto chiuso: «Con rammarico e amarezza, subìto la scelta del mio circolo di non insediare il seggio. Finalmente sabato 18 novembre potrò votare anche io. Mi auguro che questa giornata ripristini un clima di serenità e agibilità. Uno dei valori fondanti del Pd è la partecipazione democratica».

Poi il primario del Cardarelli ribadisce i motivi che l'hanno spinto a scendere in campo. «Ho accettato la candidatura con l'unico obiettivo di lavorare per unire il Pd, pur consapevole che non sarebbe stato facile per le difficoltà note a tutti. Il mio impegno, da ora in poi, è lasciarci questo caos alle spalle, favorendo il massimo del confronto per ricercare le soluzioni più largamente condivise. Napoli e la città metropolitana attendono proposte del Pd. Io vorrei - continua - la stessa determinazione nel confrontarci su idee e temi per superare le criticità e discutere di soluzioni, quale antidoto per riconquistare la fiducia di chi in questi anni si è allontanato». Poi rivolto a Oddati alle prese con i ricorsi e le carte bollate: «Le regole le abbiamo accettate tutti e questo continuo rimetterle in discussione è autolesionistico. Non entro nel merito del lavoro svolto dalle commissioni, io mi affido alle loro decisioni perché rappresentano un principio di garanzia».
ad.pa.
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Il Mattino