Pd, Valente: «Voglio una Napoli meno sbruffona e più seria»

Pd, Valente: «Voglio una Napoli meno sbruffona e più seria»
«Voglio una Napoli meno sbruffona e più seria, meno polemiche e più concretezza»: è lo slogan di Valeria Valente all'inaugurazione del suo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Voglio una Napoli meno sbruffona e più seria, meno polemiche e più concretezza»: è lo slogan di Valeria Valente all'inaugurazione del suo comitato elettorale oggi a Piazza della Borsa. «Mi candido a rendere Napoli più efficiente, più vivibile, più dinamica». Si tratta della prima uscita ufficiale della deputata dopo la candidatura. 


«Quella che abbiamo di fronte - ha detto nel corso della serata Valente - è una partita difficile ma possiamo vincere e far uscire Napoli dell'isolamento e dal conflitto continuo a cui ci ha costretto in questi anni de Magistris. Un conflitto con la Regione e il Governo che ci ha fatto perdere possibilità e risorse importanti».

All'inaugurazione del comitato elettorale tanti volti noti del partito democratico da Lello Topo a Emilio Di Marzio, da Teresa Armato a Graziella Pagano, e poi il segretario provinciale Venanzio Carpentieri, Gianfranco Wurzburger, Marco Di Lello, Aniello Formisano dell'Idv, il consigliere comunale Ciro Fiola e Massimiliano Manfredi. 
«La sintesi di anime, culture, storie politiche diverse che si è trovata intorno alla mia candidatura - ha continuato Valente - sono già una vittoria che ci consente di tornare a parlare alla città. Vogliamo tirare fuori Napoli dalla marginalità in cui è stata confinata negli ultimi cinque anni. Pensiamo a costruire una città in cui sia più semplice e meno faticoso vivere. Pensiamo ai bambini: se possono camminare tranquilli, andare in scuole sicure, avere opportunità per il futuro loro vuol dire che tutta la città è cresciuta».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino