Peluso, candidato massone nella lista di de Magistris

Peluso, candidato massone nella lista di de Magistris
Luigi de Magistris, in corsa per la riconferma a Palazzo San Giacomo, da magistrato e, poi, anche da sindaco, ha fatto della lotta i poteri forti e occulti, in primis la...

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Luigi de Magistris, in corsa per la riconferma a Palazzo San Giacomo, da magistrato e, poi, anche da sindaco, ha fatto della lotta i poteri forti e occulti, in primis la massoneria, una bandiera da sventolare assieme alla bandana. Rivoluzionario, antagonista e nemico di chi naviga sott’acqua con a portata di mano compassi, squadra e grembiulini. Anzi, secondo lui, a mandare a carte quarantotto le inchieste calabresi («Why not?», «Poseidone» e tutto il resto) sarebbe stata proprio la «perfida» associazione iniziatica, chiedendo la sua testa e costringendolo a farlo uscire dalla magistratura.


Intanto, ieri, de Magistris era all’hotel Oriente (una scelta, evidentemente, non casuale) ad affiancare Enzo Peluso, di professione assicuratore, il quale ha annunciato di candidarsi nella lista Dema, la cui presentazione ufficiale è per il 7 maggio prossimo. Eppure Peluso non ha mai fatto mistero (nell’ambito specializzato dei fratelli muratori) dell’affiliazione alla massoneria, nemica e insabbiatrice del lavoro dell’ex-pm. Addirittura il sito del Grande Oriente d’Italia Democratico invita da giorni «a sommergere di preferenze» Peluso, candidato al Consiglio comunale, al fianco appunto di de Magistris. E rimanda di link in link a diverse pagine virtuali di altre frazioni, logge e loggette della massoneria italiana. 

Quella di ieri sera non era una vera e propria conferenza stampa del Grande Oriente in salsa arancione, ma un incontro con i sostenitori di Peluso, originario di Palma Campania e segretario nazionale del movimento Lir, che sta per Liberali-Repubblicani. Un anno fa l’assicuratore si è presentato alle Regionali con il Partito Socialista che appoggiava l’attuale presidente Vincenzo De Luca. Raccolse 3005 voti e si piazzò secondo dietro Tonino Simeone, senza riuscire a entrare nel Consiglio regionale. La sua presenza non fece tanto scandalo, anzi passò in cavalleria, sia perché non era in nessuna delle liste direttamente ispirate dall’ex-sindaco di Salerno (mentre adesso annuncia di presentarsi come candidato nella lista dell’associazione diretta emanazione del sindaco), sia perché De Luca non ha mai ostentato battaglie contro la massoneria.


Invece, ieri, Peluso ha annunciato la sua discesa in campo con Dema, alla presenza di de Magistris, che, con la sua stessa presenza all’incontro, ha benedetto la scelta. Evidentemente sta meditando un’inversione di 180 gradi proprio su uno dei temi a lui più cari, addirittura fondativo della sua carriera giudiziaria e politica. O, peggio ancora, non conoscerebbe le origini e le appartenenze di uno dei candidati che va ad affiancare, proprio alla vigilia della partenza della sua campagna ufficiale, prevista per oggi al cinema Modernissimo.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino