Pensionato ucciso a Portici. Parla l'imprenditore nel mirino: «Volevano me, ora ho paura»

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Portici. «Ho visto che mi seguivano con brutte intenzioni e sono scappato. Non ci voleva molto a capire che due brutte facce su uno scooterone volessero rapinarmi. Ma non mi sono reso conto di quello che poi è successo». È ancora sconvolto per quello che è accaduto lunedì mattina. Si sente un miracolato, scampato alla morte che, invece, si è scagliata improvvisamente contro l'ignaro Mariano Bottari, ucciso da un proiettile vagante.

Vicino alla cinquantina, da anni titolare di alcuni distributori di carburanti tutti ubicati nella zona orientale di Napoli, era la vittima dei giovani banditi che lunedì mattina hanno provato a fermarlo a colpi di calibro 38. Ha paura. È una persona perbene, lavora 18 ore al giorno, nessun problema nella sua carriera se non quello di avere le attività imprenditoriali nel quartiere di San Giovanni a Teduccio.





Blindato dal legale cui ha affidato la gestione di questo difficile momento, ha raccontato tutto quello che ha visto e sentito ai carabinieri della compagnia di Torre del Greco. Ma solo dopo aver saputo dai notiziari quello che era accaduto in via Scalea.

Ai militari ha spiegato che lunedì mattina, come periodicamente accade nella normale gestione delle attività, aveva «raccolto gli incassi dei distributori di benzina per andarli a versare allo sportello di una banca nel centro di Portici». Lungo il tragitto, però, si è accorto del pericolo. «Un grosso scooter (un TMax, come accertato dagli investigatori) con due giovani a bordo mi inseguiva – ha raccontato – ho cercato di seminarli ma erano più veloci di me, ho accelerato ma niente da fare, mi hanno urlato qualcosa proprio mentre andavo verso via Scalea. E ho sentito il colpo di pistola ma non mi sono voltato, ho pensato solo a scappare».





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