Castellammare, per nozze e feste gazebo e tendoni al castello-simbolo. Ma sono abusivi

Castellammare, per nozze e feste gazebo e tendoni al castello-simbolo. Ma sono abusivi
Abusi all'interno del Castello Medioevale, via gazebo e strutture semimovibili dai giardini. L'ordinanza, firmata ieri mattina, punta il dito proprio contro gli spazi...

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Abusi all'interno del Castello Medioevale, via gazebo e strutture semimovibili dai giardini. L'ordinanza, firmata ieri mattina, punta il dito proprio contro gli spazi esterni del castello simbolo della città e diventato negli anni luogo per eventi e feste private. Dove un tempo c'era solo terreno e alberi di ulivo, con l'avvento di matrimoni e compleanni la proprietà ha installato gazebo e tendostrutture. Tutto in ferro e alluminio, ma erano diventate vere e proprie sale con tanto di aria condizionata e impianto luci, abbastanza per non passare inosservati. La denuncia di un privato, arrivata alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ha fatto scattare i controlli e le verifiche che si sono susseguite negli anni. Per i primi tre gazebo di 10 metri per 10 i vigli avevano già constatato l'esistenza di permessi e la possibilità di renderli semimovibili. A questi si sono aggiunte altre strutture in ferro che hanno coperto per intero gli spazi all'aperto che si affacciano sulla città. Gli alberi sono rimasti a loro posto per abbellire una sala che all'occorrenza veniva chiusa con teloni in plastica.

Secondo i controlli, l'ultimo accesso è avvenuto il 28 agosto: i gazebo persistenti, oltre ad essere stati ampliati rispetto ai grafici che avevano ottenuto l'autorizzazione paesaggistica, «allo stato - si legge nel provvedimento comunale - non presentano carattere di temporaneità né tantomeno di facile smontabilità, essendo solidamente infissi al suolo tramite piastre di ancoraggio con tirafondi e non semplicemente poggiate; sono inoltre dotati di impianto di illuminazione e climatizzazione oltre impianto di videosorveglianza e attrezzati con pannellature scorrevoli su binari che consentono la completa chiusura perimetrale dello spazio sottostante i gazebo, in modo da determinare la chiusura di un volume completamente illuminato e climatizzato, utilizzato a fini turistico-ricettivi».

Quanto basta per chiedere il ripristino dei luoghi entro novanta giorni.


Una decisione che mette in crisi la stagione dei matrimoni. Un momento davvero infelice per il Castello, simbolo stabiese che in questi giorni ha visto la scomparsa prima di Pietro Aiello, professionista dell'accoglienza e intrattenimento che lavorava proprio all'interno del castello, e pochi giorni dopo del proprietario della struttura Edoardo De Martino. «Contrasto all'abusivismo - commenta il sindaco dopo aver firmato l'ordinanza - imponente opera di questa amministrazione comunale e dei settori Urbanistica e Lavori pubblici dopo anni di immotivato immobilismo».
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Il Mattino