Napoli, bomba contro la casa del cugino del boss Marsicano: riesplode la faida con i Carillo-Perfetto

Napoli, bomba contro la casa del cugino del boss Marsicano: riesplode la faida con i Carillo-Perfetto
Non si arresta lo scontro tra organizzazioni criminali a Pianura dove, questa mattina, un ordigno ad alto potenziale ha interrotto il sonno dei residenti di via Evangelista...

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Non si arresta lo scontro tra organizzazioni criminali a Pianura dove, questa mattina, un ordigno ad alto potenziale ha interrotto il sonno dei residenti di via Evangelista Torricelli. Sono da poco passate le cinque quando la centrale operativa delle forze dell’ordine arrivano le prime segnalazioni che avvertono dell’esplosione di una bomba.

Sul posto, in pochi minuti, arrivano le gazzelle dei carabinieri della compagnia ‘Bagnoli’ i cui equipaggi provvedono a cinturare la zona per i rilievi del caso. Fortunatamente, come rilevato dagli stessi militari, la deflagrazione non ha causato danni a persone o cose nonostante l’alto potenziale dell’ordigno. Nessun dubbio, invece, sulla matrice camorristica dell’attentato e, soprattutto, sul suo messaggio intimidatorio. La bomba, infatti, è esplosa nei pressi del civico 372 dove abita, ed è attualmente ristretto ai domiciliari, Giuseppe Cioffi, presunto affiliato alla cosca Calone-Esposito-Marsicano di cui, nonostante la giovanissima età, è considerato dagli investigatori, esponente di rilievo. Cugino del più noto Emanuele Marsicano, Cioffi, nel 2020, fu arrestato con l’accusa di spaccio di stupefacenti.

Nel corso di un’irruzione, infatti, fu trovato all’interno di un’abitazione trasformata in un vero e proprio supermarket della droga. Gli investigatori sequestrarono decine di dosi di hashish, cocaina e crack oltre a un sofisticato sistema di videosorveglianza. Sottoposto alla detenzione domiciliare, secondo le forze dell’ordine, con lo scoppio della faida con i Carillo-Perfetto, sarebbe entrato a pieno titolo nell’organigramma del clan di cui, suo cugino Emanuele è considerato uno dei capi. Una scelta di campo, tuttavia, che lo avrebbe trasformato in un bersaglio per i rivali. La bomba esplosa questa mattina, infatti, non sarebbe che l’ennesima azione intimidatoria ai suoi danni. Nell’agosto scorso, ad esempio, alcuni sconosciuti in sella a uno scooter esplosero diversi colpi di pistola contro l’ingresso della sua abitazione mandando in frantumi una vetrata.

Un’azione che gli investigatori ritennero essere la prima risposta da parte dei Carillo-Perfetto all’omicidio di Andrea Covelli, il 27enne incensurato il cui corpo senza vita fu trovato in una zona boscosa di via Pigniatiello. Covelli, sui cui resti erano presenti segni di tortura, sarebbe stato ucciso dai Calone-Esposito-Marsicano solo perché amico di alcuni affiliati al sodalizio rivale e, soprattutto, perché fratello di uno dei presunti componenti del gruppo di fuoco della cosca. A mettere un freno alla mattanza, però, ci avevano pensato le forze dell’ordine arrestando i principali esponenti dei due sodalizi. Tuttavia, nonostante i colpi incassati, sia i Carillo-Perfetto sia i Calone-Esposito-Marsicano sarebbero ancora operativi sebbene a ranghi ridotti e, anzi, dopo le ultime settimane di tregua armata, potrebbero essere pronti a un nuovo scontro, scontro di cui la bomba di questa mattina sarebbe la prima avvisaglia.

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Il Mattino