"Il leone è ferito ma non è morto": dopo le minacce pregiudicato di Pianura in manette

"Il leone è ferito ma non è morto": dopo le minacce pregiudicato di Pianura in manette
Era stato ferito e da Facebook aveva minacciato i suoi assalitori: oggi è stato arrestato perché in concorso con un altro individuo al momento ancora ignoto, avrebbe...

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Era stato ferito e da Facebook aveva minacciato i suoi assalitori: oggi è stato arrestato perché in concorso con un altro individuo al momento ancora ignoto, avrebbe sparato contro l’abitazione di un altro pregiudicato di Pianura, ritenuto sodale al gruppo criminale rivale.




Le indagini, delegate alla Squadra Mobile di Napoli sono la conseguenza delle recenti fibrillazioni monitorate nella zona di Pianura che hanno visto la contrapposizione tra fazioni criminali rivali finalizzata al controllo delle attività illecite, con particolare riferimento alla gestione delle aree di spaccio.



A Pianura da tempo si fronteggiano soggetti contigui al gruppo criminale Pesce/Marfella e affiliati al clan Mele e, secondo gli investigatori, in questo contesto va inquadrato l’attentato subito da Orefice, legato appunto ai Mele, lo scorso 16 ottobre, quando l’indagato fu ferito alla schiena da tre colpi d’arma da fuoco calibro 9x21, esplosi da ignoti sicari.



Fu allora che il pregiudicato, ricoverato presso l’ospedale San Paolo, riferiva che gli autori dell’aggressione, a bordo di un’autovettura, si erano avvicinati nei pressi della sua abitazione, al piano terra di uno stabile, ed il passeggero gli aveva puntato contro l’arma sparandogli diversi colpi d’arma da fuoco.



Orefice riuscì a salvarsi barricandosi all’interno del proprio appartamento. Poi pubblicò sul proprio profilo face-book il messaggio di sfida contro i suoi sicari affermando: "il leone è ferito ma non è morto….", pubblicando anche le immagini delle ferite riportate e ecquelle relative ad armi, facendo intendere, in tal modo, di essere pronto a vendicarsi.

Infatti, da quel momento nell’area di Pianura, un acuirsi delle azioni di rappresaglia, che confermavano l’esistenza di una pericolosa contrapposizione tra esponenti delle due famiglie citate, finalizzata al controllo delle attività illecite, in particolare le piazze di spaccio della zona e l’attività estorsiva.



il 22 ottobre ignoti esplodono numerosi colpi d’arma da fuoco calibro 7,62 contro l’abitazione di Orefice a Pianura; il 12 dicembre il pregiudicato con un complice spara contro l’abitazione di un pregiudicato di Pianura contiguo al gruppo criminale Pesce/Marfella.



Un'ora dopo ignoti esplodono numerosi colpi d’arma da fuoco danneggiando l’abitazione della madre di Orefice a Pianura. Il 22 gennaio ignoti incendiano la porta d’ingresso dell’abitazione, ad un’autovettura ed un motociclo riconducibili a partenti dell’Orefice. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino