Lui si chiama Walter, e a ridurlo in fin di vista è stato un delinquente accecato dalla gelosia. Domenica scorsa, alle sette del pomeriggio in piazza Bellini, questo...
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L'AGGRESSIONE
Solo chi non conosce i ritmi, la frenesia e le difficoltà che si nascondono dietro i resoconti di cronaca nera può scagliarsi contro i giornalisti che - nell'immediatezza dei fatti - raccolgono notizie mai come in questo momento coperte da un incomprensibile riserbo istruttorio; già, perché gli uomini della Squadra mobile diretta da Alfredo Fabbrocini in poco più di tre ore erano riusciti a fare un miracolo investigativo: rintracciando il 34enne G.C., persona già nota alla giustizia, quale aggressore di Walter. Incomprensibile tanto silenzio intorno ad una vicenda che si sarebbe dovuta chiarire immediatamente. Perché quello di cronaca resta un diritto indiscutibile. Si sarebbero così evitati tanti equivoci, e forse anche qualche insulto agli incolpevoli giornalisti che cercavano di fare solo il proprio dovere: e si sarebbe evitato - subito dopo il ferimento - di dire che tra le piste battute ce n'era una che portava ad una ipotetica vendetta tra pusher stranieri che spacciano in piazza Bellini. Nulla di tutto questo, invece. E così, finalmente e solo dopo due giorni, si riesce a mettere a fuoco la vicenda. Come correttamente riportano alcuni articoli che girano in rete - a cominciare da quello di Identità Insorgenti - Walter già nelle notti precedenti all'agguato era stato contattato in piena notte dall'uomo che ha poi tentato di ammazzarlo. Una vicenda assurda: Natividade ha rischiato di morire solo per avere difeso un'amica dal suo persecutore.
LE TESTIMONIANZE
Ma - tra le tantissime - la più bella e commovente testimonianza di affetto e vicinanza a Walter (le cui condizioni di salute restano gravi, sebbene in miglioramento) è forse quella che arriva dal rapper Alberto Polo Cretara, che da New York ha pubblicato questo post: «Hanno ferito uno dei pilastri della cultura hip hop napoletana e nazionale; Walter è stato accoltellato a piazza Bellini nell'indifferenza di tutti per aver difeso una donna. Ha insegnato la breakdance nelle scuole superiori, così come nelle periferie, da Ponticelli a Scampia, levando tanti ragazzi dalla strada, mostrando la possibilità di una vita migliore.
Il Mattino