Lo sciacallo ha l'occhio lungo, allenato. T'intercetta da lontano e ti si fa incontro con passo deciso. Gli basta un «Buonasera» scandito in quel modo tutto...
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«Sono falsi? Rubati? Boh. Noi sappiamo soltanto che questo tizio si piazza nei pressi del Teatro Bellini, davanti a un negozio che vende graffe, sempre il solito, occupa posti auto in attesa dei clienti togliendoli ai residenti e distribuisce i ticket ai suoi collaboratori. Pare sia un lavoratore socialmente utile, infatti durante la settimana arriva nel primo pomeriggio», spiegano due ragazzi che assistono da anni alla scena.
A piazza Bellini, quadrilatero eletto a epicentro della movida nel cuore del cuore della città, va avanti così da anni. Forse decenni. E dire che quando quell'ex magistrato arrivò a Palazzo San Giacomo ci avevano creduto. Avevano sperato che Luigi de Magistris fosse l'uomo giusto per sovvertire finalmente il disordine costituito di una città indomabile. Ma i sogni, si sa, muoiono all'alba. E se quando s'insediò il sindaco con la bandana giurò «lotta senza quartiere» agli odiosi avvoltoi della sosta, oggi non c'è un quartiere che sia rimasto libero dall'assedio.
«Nel 2011 ci aspettavamo una vera rivoluzione della legalità, invece sei anni dopo la situazione è addirittura peggiorata: con l'istituzione della ztl la sera, soprattutto dal giovedì alla domenica, tutta via Pessina è un parcheggio. Come, del resto, le altre strade qui intorno». A parlare è Gennaro Esposito, che al tempo fu eletto consigliere comunale proprio con «Napoli è tua», la lista di de Magistris, e che oggi da «pentito» presiede il Comitato per la quiete pubblica napoletana e la vivibilità cittadina.
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Il Mattino