Piazza Garibaldi, lite sul sottopasso: «Non tocca a noi, così erano i patti»

Piazza Garibaldi, lite sul sottopasso: «Non tocca a noi, così erano i patti»
«Perché non puliscono?», chiede e sorride Omar, un trentenne del Gambia. Poi torna a scambiarsi lo spinello con i suoi due amici seduti sui gradoni...

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«Perché non puliscono?», chiede e sorride Omar, un trentenne del Gambia. Poi torna a scambiarsi lo spinello con i suoi due amici seduti sui gradoni dell'arena. Ai loro piedi bottiglie di birra, cartacce, scatolette di cibo e buste di plastica. Trascorsi cinque giorni dall'inaugurazione, l'arena di piazza Garibaldi è un concentrato di rifiuti, la porta di vetro del parcheggio è stata vandalizzata e frantumata e, soprattutto, il sottopasso di collegamento tra la Galleria Commerciale e il lato sinistro della piazza è off limits. Il marciapiede è un suk di ambulanti che giocano al solito «guardie e ladri» con i vigili urbani, che pure stanno facendo un discreto lavoro: i venditori africani di borse e cappelli taroccatati approfittano del cambio di turno degli agenti per piazzare lenzuola e merci. Pochi passi più in là, ai piedi della statua di Garibaldi che è ancora un cantiere aperto spuntano mercatini poveri di stracci usati. A questo si aggiunge l'odissea di 30 turisti, che domenica hanno trovato chiuse le porte del parcheggio fino alle 9.30 e non sono riusciti a recuperare le auto. L'esperimento di far durare il restyling, insomma, non ha ingranato la marcia giusta.


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IL BLOCCO
La transenna rossa davanti alle scale mobili del sottopasso, all'altezza della Galleria della metro di Garibaldi, ha sorpreso e deluso molti cittadini, ieri mattina. «Hanno inaugurato questa stazione della metropolitana in pompa magna, con tante autorità sospira Carlo Landolfo e poi è già tutto chiuso. Allora era tutto falso, era solo per fare pubblicità, una questione di immagine?» Stessa scena dal lato dell'Arena: saracinesca abbassata (col contorno di sacchetti d'immondizia). Il problema riguarda i costi di gestione: si cerca un accordo tra Grandi Stazioni e Rfi dal lato del corridoio commerciale, e se ne cerca un altro tra Grandi Stazioni e Comune dal lato dell'arena. «Come da protocollo firmato prima dell'inaugurazione spiega l'assessore all'Urbanistica del Comune Carmine Piscopo la gestione del sottopasso compete a Grandi Stazioni. Si sta lavorando su scale mobili e ascensore».
 

L'ODISSEA
«Eravamo in trenta, tra turisti e non, all'alba di domenica racconta Giovanni Basile, un potentino 62enne innamorato di Napoli Il parcheggio doveva aprire alle 5, invece ha aperto alle 9:30. Nessuno di noi ha potuto prendere la macchina, che era nel parcheggio, e ci siamo sentiti sequestrati. In piazza i vigili urbani non c'erano, e quando telefonavamo al numero del parcheggio non rispondeva nessuno. Tra noi c'era gente che doveva prendere l'aereo, come due spagnoli avviliti. Sono rimasto per quattro ore ad aspettare dinanzi ai cancelli chiusi. Abbiamo chiamato i carabinieri e solo alle 9,00 sono arrivati degli addetti alla sicurezza con un mazzo di chiavi. Dopo vari tentativi hanno trovato quella giusta e sia noi che l'addetto alla sbarra siamo riusciti ad entrare». Sul sito ufficiale di Grandi Stazioni, infatti, si legge: «Accessibilità: tutti i giorni dalle ore 5.00 alle ore 1.00». «Una situazione sconcertante affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore de La Radiazza su Radio Marte Gianni Simioli come è possibile una cosa del genere? Non stiamo parlando di un ritardo di pochi minuti, ma quattro ore. Abbiamo inviato una nota a Grandi Stazioni per evidenziare questa assurda vicenda e per chiedere che siano adottati provvedimenti nei confronti dei responsabili di quanto accaduto, ma non ci hanno risposto».

LA PIAZZA

I ragazzini giocano a calcio e basket. Qualche bimbo si diverte nelle due aree giochi. I migranti occupano in massa, silenziosi e quasi discreti, i gradoni dell'arena, i vigili sorvegliano la piazza sporca. L'immondizia regna sul cassonetto vicino al canestro, che è ancora integro. «È terminato il contratto della guardia giurata afferma Gennaro Sportiello, edicolante Peccato, perché era importante per mantenere l'ordine, anche se i vigili stanno facendo un buon servizio». Un sacchetto dell'immondizia è incastrato nel mezzo dei due pali che sorreggono il maxischermo dell'arena, mai ancora acceso e già trasandato. Intorno alla sporcizia dell'anfiteatro da 2500 posti, si affollano le lenzuola degli ambulanti sui marciapiedi nuovi di zecca. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino