Piazza Mercato a Napoli, spunta la chiave gigante di ​Alfred Mirashi Milot

Piazza Mercato a Napoli, spunta la chiave gigante di Alfred Mirashi Milot
Il destino è illeggibile. Lo è stato, di sicuro, quello di Alfred Mirashi Milot, artista di livello globale arrivato in Italia su un barcone partito dall'Albania...

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Il destino è illeggibile. Lo è stato, di sicuro, quello di Alfred Mirashi Milot, artista di livello globale arrivato in Italia su un barcone partito dall'Albania nel 1991. È lui l'autore dell'opera, una chiave contorta e arrotolata di 12 metri che, a partire dal 30 marzo 2023 e per tre mesi, sarà esposta in piazza Mercato. Il titolo, tratto dalle celebri serie artistiche di Milot, sarà Key of Today. Il direttore artistico sarà Michele Stanzione. Il nome internazionale del progetto è Key of Unity. Un grande evento, per il rilancio della seconda piazza più grande della città, complice l'ex consigliere regionale Francesco Bianco: lo sponsor di Los Angeles, la Jean Wolf, sta trattando con personaggi del calibro di Michelle Obama e Sean Penn, che potrebbero presenziare all'inaugurazione tra Palazzo Ottieri e la chiesa di Santacroce.

Come quella di Partenope, quella di Mirashi (nato nel 1969 a Milot, da cui il nome d'arte) è una storia di discesa e risalita. Lui stesso la racconta con l'umiltà dell'intelligenza. Da profugo, dopo il viaggio della speranza, Mirashi - ieri premiato in Albania per il concorso internazionale Art in public Spaces 22 - fu accolto a Cervinara dalla famiglia Bianco. Poi gli studi all'Accademia d'arte di Brera e il successo internazionale. Ora che è un grande artista, Milot non dimentica la città che per prima ha scommesso su di lui: «Nel 2003, appena finita l'accademia di Brera, feci la prima esposizione a Castelnuovo. La scultura che verrà esposta in piazza Mercato fa parte di un progetto che si chiama Key of Unit, che intende simboleggiare il fatto che il mondo deve dialogare. L'opera partenopea, nel dettaglio, si chiamerà Key of Today: Napoli è una città che mi ha dato tutto, abita il presente e offre la vera vita, tra difficoltà e umanità. È piena di armonia e coniuga bene l'antico col moderno. Vorremmo organizzare la danza dell'unità, con un'accademia di ballo napoletana. Mi auguro che a marzo ci sia un grande evento. Inviterò anche il ministro della Cultura albanese. Dopo Napoli la porteremo a Firenze e Torino. Poi a Madrid, Parigi, Berlino, Bucarest. Ringrazio il sindaco Manfredi che ci ha dato questa possibilità». L'ok del Comune all'installazione è stato ufficializzato nei giorni scorsi. 

Perché proprio Napoli? La risposta alla scelta per Milot è chiara: «Napoli oggi è una città che può fare davvero da portavoce nel mondo e lanciare il suo messaggio: al mondo serve il dialogo. Intendo dire che Napoli può invitare il resto del mondo al rispetto delle altre culture, e può aiutare a dire basta a quelle idee dei popoli che vogliono sentirsi superiori ad altri popoli. Da Napoli, oggi, può ripartire l'unità. Mi auguro che il mondo si risvegli». Nomi importanti, come accennato, nelle trattative con gli sponsor. Dall'ex first lady Michelle Obama all'attore Sean Penn. Più tante personalità da Ucraina, Cina, Albania e Usa chiamate a raccolta dalla Jean Wolf e dall'associazione no profit Mille Volti. «La nostra comunità di Cervinara accolse Milot a braccia aperte - ricorda l'ex consigliere regionale Francesco Bianco - Faceva dei lavori di bottega per sostenersi, ora è famoso in tutto il mondo. Realizza lavori preziosissimi. L'opera in piazza Mercato sarà monumentale. Ci metteranno tre mesi per realizzarla e sarà una grande occasione per il territorio e per la città». Una chiave colossale, che è anche un nodo, un fiocco, un moto ondulatorio. E che serve per aprire le porte più dure, quelle nascoste dai muri.

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Il Mattino