Mentre l'inaugurazione della nuova piazza Mercato è sempre più avvolta nel mistero - doveva essere ufficialmente inaugurata a inizio agosto - gli ormai vecchi...
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E all'ombra di un beffardo cartello che indica la presenza di telecamere di videosorveglianza - ma nessuno sa se ci sono e se effettivamente funzionano - il mucchio di rifiuti cresce senza sosta da oltre un mese, nel silenzio totale di chi, forse, nelle ultime settimane ha dedicato fin troppo tempo alla politica dei numeri e alla campagna elettorale. Non mancano, ovviamente, i gruppi di rom che circolano nel quartiere a "caccia" di materiali ferrosi da recuperare tra i cassonetti e che contribuiscono a disseminare i marciapiedi di sporcizia. Dopo aver recuperato il ferro e l'ancora più prezioso rame da elettrodomestici, televisori e pezzi di mobilio, infatti, i nomadi abbandonano gli "scarti" direttamente sulla strada.
«Da oltre un anno - l'ira di Gianfranco Wurzburger, presidente di Assogioca - denunciamo la presenza di una batteria di cassonetti che fanno da calamita per gli incivili che vengono qui a scaricare di tutto, a cominciare dagli ingombranti. Sicuramente gran parte delle responsabilità di questo scempio vanno addebitate ai tantissimi incivili che abbandonano i loro rifiuti in strada, ma continuiamo a chiederci dove sono i controlli che ci sono stati promessi più volte. Da un mese segnaliamo che a due passi dall'associazione ci sono lastroni di amianto che mettono a rischio la salute dei ragazzi - continua - ma nessuno si degna nemmeno di dare risposta. Strano che poi la stessa Municipalità continui a pubblicare giorno dopo giorno i suoi report sulle strade pulite. Forse - conclude amaro Wurzburger - le loro attenzioni si concentrano nei pressi delle loro abitazioni».
Indescrivibile il cattivo odore che emanano i cassonetti e i mucchi di sacchetti accumulati sui marciapiedi che costeggiano l'antico complesso di Sant'Eligio. Una puzza che costringe gli stessi volontari del Servizio Civile a barricarsi all'interno dell'associazione. «Lavorare in queste condizioni è estremamente difficile - spiegano i giovani volontari - perchè in queste giornate dove nonostante tutto continua a far caldo l'aria è irrespirabile e anche solo trattenersi qualche minuto in strada diventa complicato. Noi continuiamo a fare il nostro lavoro - proseguono - ma ci aspettiamo che le istituzioni e chi di competenza si decidano ad ascoltare gli appelli e a ripulire questi spazi che non possono essere abbandonati al degrado e agli incivili». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino