NAPOLI - Piazza Mercato riparte con “Il Moricino”, un progetto di integrazione tra due mondi - quello cattolico e quello islamico - che presto darà il nome...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tutto il progetto nasce intorno all’associazione Gioventù cattolica (Assogioca) che ha recuperato, non senza difficoltà, una piccola porzione degli spazi abbandonati del complesso monumentale di Sant’Eligio e ha deciso di aprirli a tutti, anche a chi frequenta la Moschea. Il quartiere è da tempo un luogo speciale, con due realtà, quella cattolica e quella islamica, che coesistono e che rappresentano una ricchezza ancora tutta da valorizzare per il turismo culturale e l’economia di tutta la città. Qui i giovani delle associazioni si incontrano a tavola, inventano la ricetta di un cioccolatino, si tuffano nella storia dei vicoli attraversati da Masaniello e dalla Fonseca, lavorano assieme nei laboratori di costumi teatrali e si ritrovano davanti allo sportello di orientamento al lavoro per imparare a scrivere un curriculum e scegliere il loro percorso professionale. Questo mentre i più piccoli imparano a disegnare, giocano a pallone o nelle piscine gonfiabili con cui è stato attrezzato il chiostro della chiesa di Sant’Eligio.
Ieri la presentazione del calendario de “Il Moricino”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri col bando Giovani per la Valorizzazione dei Beni Pubblici – Giovani no Profit. Progetto che nasce rubando il nome dall’antico “Campo dei mori”, così come veniva chiamata in passato piazza Mercato, per formare una nuova figura di scugnizzo: sano, informato sulle regole di convivenza e consapevole dei propri mezzi. «Coinvolge due fasce di età, includendo sia i giovani che le famiglie, e fornisce loro gli strumenti per poter costruire il loro futuro», dice Gianfranco Wurzburger, presidente di Assogioca.
Tra i partner le associazioni FaniArt e San Giovanni e Paolo, l’Università della Cucina Mediterranea (Ucmed). «Siamo convinti che il cibo sia un potente strumento interculturale- dice Alberto Corbino, presidente Ucmed- Lo abbiamo già sperimentato nelle nostre attività nei beni confiscati e vogliamo portare qui la nostra esperienza anche nei laboratori contro l’obesità infantile». Sabato al laboratorio sulle spezie, condotto da Valentina Spennato, i partecipanti si cimenteranno anche con la ricetta di un cioccolatino: “Il Moricino”, ovviamente. Non è un’impresa facile concretizzare il rilancio, ma chi resta si rimbocca le maniche. «Questo progetto parte dal basso: è una base di partenza per coinvolgere altri soggetti, nuove idee e competenze e punta alla sostenibilità nel tempo», dice Mario Sicignano, consorzio Prodos. Pronta alla sfida la coordinatrice del progetto Patrizia De Cicco. «Abbiamo in programma tour guidati di piazza Mercato, poi laboratori nell’ambito turistico e orientamento al lavoro dei disoccupati, anche stranieri», dice. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino