OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Ventisei mesi dopo l'arrivo dei primi operai, piazza Plebiscito resta un cantiere aperto. Il lungo simbolo della città di Napoli è stato trasformato negli ultimi due anni in un grande recinto di ferraglie, carri gru e container. I lavori di realizzazione della camera di ventilazione della metropolitana linea 6, che serve la tratta Chiaia-Municipio, proseguono a rilento, anche a causa del Covid. Sull'arrivo di alcuni materiali pesano i ritardi che il Coronavirus sta causando: logistica e pezzi di ricambi. Ma certo questo è soltanto l'ultimo dei problemi, che hanno fatto diventare il cantiere di Plebiscito una di quelle storie infinite, che solo Napoli sa raccontare.
Le prime opere sono cominciate il 10 settembre del 2018, necessarie alla realizzazione delle griglie d'areazione della linea 6 della metropolitana, che unirà la periferia Ovest, dunque Fuorigrotta, al cuore della city, Mergellina e Chiaia. Inizialmente la fine dei lavori era stata stabilita per novembre 2019 per poi slittare ad aprile 2020, fino poi ad arrivare alla fine di quest'anno. I tabelloni esterni al cantiere, fino a ieri mattina, segnavano come termine ultimo dei lavori: «Dicembre 2020». La data sulla quale si punta oggi è quella di luglio 2021, ma il condizionale è più che d'obbligo. «Abbiamo inviato una nota all'Anm e alla concessionaria dei lavori per conoscere tempi e fine dei lavori. La piazza più importante della città è ridotta ad un enorme cantiere, inaccettabile tuona il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli - Per un motivo o un altro la fine dei lavori man mano è slittata in avanti ed inoltre il cantiere nel corso del tempo si è ampliato creando così uno spettacolo orrendo, uno scempio nella piazza più grande e più rappresentativa della nostra città. Ci fu detto che i lavori sarebbero stati veloci e non invasivi, figuriamoci cosa si sarebbe verificato e avessero detto il contrario. Ora vogliamo risposte, per questo abbiamo inviato una nota all'Anm e alla Hitachi-Ansaldo - prosegue Borrelli -, concessionaria per i lavori, per potere conoscere il cronoprogramma finale e la data entro la quale saranno portati a termine, perché ormai vanno avanti da anni e la piazza è ridotta ad un cantiere e questo è inaccettabile». Da non dimenticare le promesse di comitati cittadini, al momento della comparsa delle prime griglie.
La data ipotizzata ad oggi è quella di luglio del prossimo anno, ma tutto dipenderà anche dai lavori di ammodernamento delle stazioni di linea 6 di Fuorigrotta e Mergellina.
L'intervento riguarda in particolare la zona tra l'area dell'emiciclo, in corrispondenza di piazzetta Carolina, fino all'altezza della prima statua equestre che si trova al centro della piazza, procedendo poi lungo l'asse che costeggia il palazzo della Prefettura. Un'area che parte praticamente a ridosso dei porticati, oggetto di un altro bando, che puntava alla riqualificazione di tutto il perimetro davanti la Basilica reale pontifica di San Francesco di Paola, frutto della collaborazione di più enti, tra cui la Prefettura e il Comune. In quell'area si sono tenuti nel tempo concerti ed eventi l'ultimo è quello del Capodanno in piazza di un anno fa - con i palchi allestiti proprio al centro tra le due statue equestri, con l'area circostante occupata dai camper dei camerini e quella retrostante dell'emiciclo lasciata normalmente libera per motivi di sicurezza. Quest'anno però, considerando le voci che trapelano da Palazzo Chigi, saranno vietati veglioni e feste di piazza. Il cantiere dunque non subirà alterazioni, tantomeno dovrà convivere con la festa per il brindisi di mezzanotte del nuovo anno.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino