Piazza del Plebiscito nel degrado, la sferzata del prefetto di Napoli: «Incontro subito Manfredi»

Piazza del Plebiscito nel degrado, la sferzata del prefetto di Napoli: «Incontro subito Manfredi»
Il Plebiscito sfregiato è un tema ricorrente nella narrazione della città in abbandono. La piazza-simbolo di Napoli diventa la rappresentazione stessa della...

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Il Plebiscito sfregiato è un tema ricorrente nella narrazione della città in abbandono. La piazza-simbolo di Napoli diventa la rappresentazione stessa della città: una bellezza mozzafiato umiliata da un inarrestabile degrado. Il tema è stato affrontato, con forza, sulle colonne del Mattino dal direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani il quale, a un anno esatto dall’avvio della sua esperienza nel cuore di piazza del Plebiscito, ha lanciato il suo appello per il recupero di un luogo che ha un «grave problema di decoro e di pulizia».

L’appello era rivolto principalmente al nuovo sindaco Manfredi e al prefetto, Claudio Palomba, affinché contribuissero a un progetto di recupero del Plebiscito.

Non ha tentennato il prefetto Palomba, s’è messo immediatamente in movimento e ha deciso che nel Comitato per l’Ordine Pubblico convocato in settimana, quello del Plebiscito sarà un tema centrale. «Essendoci più attori in questa vicenda - ha dichiarato il Prefetto - è bene trovare una soluzione che sia la sintesi di un confronto a più voci e su più livelli. In settimana, nel corso del comitato, affronteremo, anche in presenza del sindaco, il caso di piazza del Plebiscito».

Ma Claudio Palomba ha imparato, nella sua esperienza, che certe questioni ampie non possono essere affrontate in ambiti ristretti, vanno ampliati i punti di vista e i soggetti chiamati ad offrire il proprio contributo: «Affronteremo questa vicenda non solo sotto il profilo dell’ordine pubblico ma, soprattutto, del decoro urbano, perché - come ho avuto modo verificare a Torino - è una precondizione necessaria per ogni tipo di intervento. Ovviamente dopo il comitato affronteremo la questione in un tavolo più allargato, in grado di far dialogare altri soggetti istituzionali come Curia e Soprintendenza». 

Insomma, prima ancora di restituire al Plebiscito la sicurezza che merita, va affrontata la questione del degrado che l’avvolge. Il colonnato buio e abbandonato, di sera diventa un orinatoio, gli angoli nascosti consentono a writers e teppisti di sfogarsi con bombolette sui marmi antichi, la piazza immensa, durante la notte, viene invasa da bande su due ruote che spadroneggiano. 

Ma chi deve occuparsi del decoro di quella piazza e di tutta la città? Attualmente nella nuova giunta del sindaco Manfredi non esiste una specifica delega al decoro: dell’immagine di Napoli si occupano tutti gli assessori, con particolare attenzione da parte di Teresa Armato che ha in carico il turismo e di Laura Lieto che gestisce l’urbanistica, ma sul tema c’è anche l’attenzione del sindaco che ha mantenuto la delega alla cultura. Insomma, quello del decoro è un tema trasversale che oggi passa per molte stanze dell’Amministrazione napoletana, anche per quella dell’assessore Cosenza che ha in carico l’illuminazione.

Proprio la scarsa illuminazione del Plebiscito sembra rappresentare uno dei problemi più sentiti, ma Edoardo Cosenza ha chiarito che le cose stanno per cambiare: «Per tutta la città è previsto un progetto di efficientamento energetico della pubblica illuminazione e in quel progetto è compresa, ovviamente, anche piazza del Plebiscito». È solo questione di tempo, insomma, anche per cancellare il buio dalla piazza. Però proprio per la questione del potenziamento di fari e lampioni potrebbero esserci difficoltà burocratiche: «Probabilmente è impossibile mettere nuovi punti luce per via dei vincoli architettonici - ha spiegato Cosenza - ma dialogheremo costruttivamente con la Soprintendenza al momento giusto. In fase progettuale si studierà comunque come incrementare l’illuminazione».
 

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Il Mattino