Napoli, piazza Santa Maria della Fede, i cittadini: «Noi invasi da topi e rifiuti, aiutateci»

Napoli, piazza Santa Maria della Fede, i cittadini: «Noi invasi da topi e rifiuti, aiutateci»
«In certi giorni i topi camminano sui muretti praticamente indisturbati. I rifiuti si accumulano anche perchè vengono da altre zone a sversare qui e siamo costretti a...

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«In certi giorni i topi camminano sui muretti praticamente indisturbati. I rifiuti si accumulano anche perchè vengono da altre zone a sversare qui e siamo costretti a pagare di tanto in tanto qualche extracomunitario per farli rimuovere dal momento che gli spazzini qui non si vedono quasi mai». Sono le dichiarazioni dei residenti di piazza Santa Maria della Fede, a dua passi dal corso Garibaldi e dal "cuore pulsante" della Napoli turistica. Una zona della città che, la denuncia dei residenti, sembra essere stata completamente dimenticata dalle istituzioni. I pochi interventi di rimozione dei rifiuti non bastano a coprire le esigenze di un territorio così densamente popolato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Le mura perimetrali dell'ex Cimitero degli Inglesi sono state trasformate in mini-discariche nelle quali bivaccano tranquillamente ratti e insetti di ogni tipo. 

 
«Ogni tanto prendo io la scopa per pulire - spiega uno dei residenti - e solo dopo tante richieste alla Municipalità ho ottenuto un paio di bidoni all'interno dei quali buttare i rifiuti che raccolgo tutti i giorni dai giardinetti. Certe sere i topi sono così tanti che siamo costretti a chiuderci in casa anche con questo caldo infernale».

Una situazione non nuova quella di piazza Santa Maria della Fede. Già negli scorsi mesi i residenti avevano protestato per le difficili condizioni di vivibilità della piazza sulla quale affacciano una chiesa seicentesca e un istituto scolastico frequentato da centinaia di ragazzi. 

Ancora peggiori, se possibile, le condizioni del giardino pubblico dell'ex Cimitero degli Inglesi. Il piccolo polmone verde del quartiere versa in condizioni disastrose. L'ingresso principale è sbarrato ormai da decenni e le transenne - all'interno delle quali gli uomini di Asìa non intervengono - sono diventate ricettacolo di rifiuti ingombranti. I prati, poco e male manutenuti, nascondono interi pezzi di marmo asportati dalle tombe monumentali che ancora resistono allo scorrere degli anni e alle numerose devastazioni compiute. Emblematico il caso del monumento funerario di Mary Somerville, opera del celebre scultore Francesco Jerace, letteralmente umiliato da scritte indelebili e da un cono di plastica che ricopre la sommità del monumento a estremo spregio di un patrimonio monumentale che meriterebbe ben altre attenzioni ma che, invece, viene lasciato nell'incuria e nel degrado più totale. 

«E' una situazione che va avanti dal 2001 - spiega il presidente dell'associazione "Vivere il Quartiere" Enrico Cella - ma dopo i numerosissimi sopralluoghi da parte di sindaci e assessori non si è mai arrivati ad una risoluzione definitiva del problema. Una zona del parco è inaccessibile e transennata perchè non in sicurezza e l'arredo urbano è pressochè inesistente. In questi giorni - prosegue Cella - si fa un gran parlare della Floridiana e di altri parchi pubblici cittadini. Vogliamo ricordare alle istituzioni che anche questo parco meriterebbe un pochino di attenzione. Se non altro perchè è l'unico polmone verde di questo quartiere ed è vergognoso che giaccia in queste condizioni».


«Non è vero – ha replicato l’ex presidente della IV Municipalità Armando Coppola – che dal 2001 non si fa niente. Dal 2011 al 2016, durante la mia presidenza, ci sono stati diversi interventi sul parco e sulla piazza.  A cominciare dalla potatura degli alberi ad alto fusto, una competenza diretta del Comune e sulla quale siamo intervenuti come Municipalità con fondi propri. Tra gli interventi più rilevanti – prosegue Coppola – c’è sicuramente quello relativo all’ex casa del custode, vicenda sulla quale siamo intervenuti nonostante le immani difficoltà di carattere burocratico e amministrativo. Abbiamo progettato e finanziato i lavori, cosa di certo non facile visti anche i vincoli imposti dalla Sovrintendenza. Il problema semmai è come mai, nonostante vi sia una delibera approvata ed andata in gara con relativa assegnazione, con l'attuale presidenza i lavori non partono. Tra l'altro nel mio progetto, la ormai, ex casa del custode, viene destinata a sede per i giardinieri della municipalità che attualmente sono ancora in via Palmieri, con aggravio delle casse comunali di circa 300.000 euro annui».
 


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Il Mattino