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«Pino Daniele ha saputo interpretare l'animo napoletano leggendo e descrivendo poeticamente i chiaroscuri della nostra città, le tante cose belle, ma anche una cartolina sporcata da tante situazioni che purtroppo non facevano emergere la bellezza culturale e civile di questa nostra metropoli. Ha saputo ricavare da una visione poetica una rappresentazione che poi tanti napoletani hanno fatto loro, perchè interpretava autenticamente questo nostro tipico animo napoletano. È stato certamente uno dei migliori interpreti dell'animo napoletano». È quanto afferma alla Radio Vaticana il cardinale arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, che oggi pomeriggio celebrerà i funerali nelle città partenopea. «Il fatto stesso che la popolazione che sembrava un pò distratta dalla sua mancanza, della sua presenza fisica, ieri sera si è radunata in più di centomila a Piazza del Plebiscito. Questo fa capire quanto sia sceso poi nell'animo dei napoletani e come questi lo abbiano apprezzato», aggiunge il porporato. Secondo il card. Sepe, Daniele «descrivendo i lati oscuri di una città che sta attraversando uno dei momenti più difficili, ha capito bene quelli che erano i drammi della città. Per questo è stato, credo, uno dei maggiori e dei migliori interpreti, ed ha saputo fare questo non solo per la città di Napoli, ma in qualche modo, anche con un'influenza sull'Italia e anche fuori, perchè le sue interpretazioni hanno avuto un successo molto vasto».
«L'ho definito 'un messaggero di Napolì - aggiunge -, perchè è stato uno dei pochi che ha saputo cantare Napoli calandosi all'interno della realtà sia locale ma anche sociale in genere.
Il Mattino