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«Pino è entrato in macchina con le sue gambe dopo aver parlato con il suo cardiologo. Ho fatto quello che mi ha ordinato di fare».
La compagna di Pino Daniele, Amanda Bonini, ha rotto il silenzio e ha raccontato alcune cose riguardo alla tragica notte tra il 4 e il 5 gennaio, quando il cantautore, colpito da infarto, è morto. «Tenevo alla sua vita più che alla mia. Ho messo a repentaglio la mia vita - aggiunge - per inseguire l'unica possibilità che avevo di salvarlo».
«Io sono una persona semplice, umile. Non ho mai preteso nulla. Io e Pino ci siamo scambiati sempre e soltanto amore. Non ho mai pensato di avere le sue cose» ha proseguito Amanda. «È stato Pino - ha spiegato - ad insegnarmi che le cose si fanno a bocce ferme, ragionando».
«Non voglio sentire i tg e leggere i giornali, ma so che circolano notizie non vere, stupidaggini, cose assurde e devo difendermi» ha aggiunto l'ultima compagna di Pino.
«Speravo che ci fosse rispetto per me e per il mio dolore. Speravo che ci fosse rispetto per Pino, che era una persona dall'enorme spessore morale, e per la donna che lui adorava e con cui aveva scelto di andare a vivere» ha continuato Amanda.
«Pino mi diceva sempre che i giornali, quando non sanno le cose, le inventano. È vero. Si cerca di fare il romanzo, di spettacolarizzare. È un momento difficile della mia vita. Insieme a lui - ha concluso - io ho perso la mia vita. Tra noi c'era un amore infinito. Ora sto cercando di metabolizzare la sofferenza e di ritrovare l'equilibrio. Pino è e sarà sempre la mia guida».
«Io e Pino - spiega ancora la Bonini - non parlavamo mai di cose materiali e di soldi.
Il Mattino