Pino Daniele, il cardiologo: «Con lo stent ha guadagnato 30 anni di vita»

Pino Daniele, il cardiologo: «Con lo stent ha guadagnato 30 anni di vita»
«Grazie alla tecnologia degli stent Pino Daniele ha, in pratica, guadagnato quasi 30 anni. A 30 anni, infatti, ha messo il primo bypass a causa di una malattia congenita. E nel...

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«Grazie alla tecnologia degli stent Pino Daniele ha, in pratica, guadagnato quasi 30 anni. A 30 anni, infatti, ha messo il primo bypass a causa di una malattia congenita. E nel tempo si sono susseguiti altri interventi. La sua situazione era gravissima, anche se dall'esterno non si percepiva».




Il cantante ieri sera «è arrivato già morto al Sant'Eugenio di Roma. Nonostante questo sono state tentate le manovre di rianimazione, ma non c'è stato nulla da fare». Lo spiega all'Adnkronos Salute il cardiologo del cantante, Achille Gaspardone, Direttore della Uoc di Cardiologia all'Ospedale Sant'Eugenio, che ripercorre «una notte tristissima: sono amico della famiglia da oltre 20 anni».



«Non capisco tutte queste polemiche. Quando Pino Daniele ha avuto il malore - ricorda il cardiologo - è stato chiamato il 118, che comunque l'avrebbe portato in un ospedale di zona, non si sa se attrezzato per intervenire. Mi è stato riferito che l'ambulanza ha impiegato una mezz'ora ad arrivare, considerate anche le peculiarità del luogo. Con l'auto, al di là di tutto, alle 22,25 circa il paziente era in ospedale, dove sono state fatte tutte le manovre di rianimazione - ha aggiunto il cardiologo - ma Pino Daniele era già morto». Con un infarto acuto, ricorda Gaspardone, «in un caso su due si muore subito».



E la vita di Pino Daniele era «appesa a un filo. Un unico vaso vascolarizzava tutto il cuore, una volta che questo ha ceduto non c'è stato nulla da fare» conclude.
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Il Mattino