Napoli 1528. Le strade fuori le mura di via Foria erano invase dall’ondata di epidemia della peste che travolse l’Italia dal Nord al Regno di Napoli. Le persone in fin...
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Oggi la chiesa, punto di riferimento spirituale per molti cittadini partenopei, versa in uno stato deplorevole. Al suo interno è presente una grande infiltrazione che sta mettendo a rischio le opere artistiche. Il parroco, don Paolo, ha chiamato più volte gli addetti del Comune che dopo brevi sopralluoghi, stando ai fatti, non hanno iniziato alcun lavoro. «Da molto tempo siamo in queste condizioni. Ne ho parlato anche in Curia. Spero che presto facciano qualcosa, anche perché si tratta di una chiesa che ha una cultura, non può stare cosi», ha spiegato il sacerdote. L’infiltrazione nascerebbe dalla sala Gemito di proprietà del Comune, attigua alla parrocchia. Sulla questione è sceso in campo dal Comitato Portosalvo, Antonio Pariante. «La curia tace. La Sovrintendenza attivi subito l’intervento di somma urgenza e il Comune paghi i danni». Anche Pamela Palomba dell’associazione locus iste Luoghi e Memoria che si occupa di visite guidate ha dichiarato: «La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli è proprietà storica della città di Napoli. Con la nostra associazione locust iIte, cerchiamo di portare in luce una traccia di questa importante storia con visite guidate ai luoghi della peste del 1656». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino