Pizza Unesco, un euro in più per salvare chiese e monumenti che cadono a pezzi nel centro storico di Napoli. Ecco la proposta di Antonio Pariante, del Comitato Civico di...
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«Visto il grande riconoscimento avvenuto in ambito Unesco - spiega Pariante - per la pizza napoletana e la grave situazione in cui versa il centro storico, abbiamo pensato che non ci resta che chiedere aiuto a “sorella Pizza”».
Già pronta la lettera-appello da far recapitare ai vari Sorbillo, Il presidente, Di Matteo e le altre famose pizzerie dei Decumani, come annunciano dal Comitato di Portosalvo, che ha firmato l’iniziativa insieme all’associazione di consumatori Telefono Blu, di cui Pariante è il rappresentante regionale: «Siamo sicuri che gli amici pizzaioli raccoglieranno favorevolmente la nostra proposta. Perché - come noi - amano la città di Napoli e il suo grande e straordinario centro storico, patrimonio dei napoletani e dell’umanità». Ovviamente la pizza Unesco dovrà costare un euro in più «come contributo da destinare al miglioramento del decoro in tutto il centro storico».
Tenuto conto che oggi una margherita costa mediamente tra i 3 e i 4 euro, «la pizza Unesco - precisa Pariante - che è una sua semplice elaborazione, potrà quindi costare 5 euro compreso il contributo di 1 euro». Un’altra idea partorita dal Comitato è quella di dare alle pizze i nomi dei monumenti che attendono un restauro: «si potranno realizzare tante pizze Unesco di vari gusti intitolate ai siti da salvare. Pizza dei Girolamini; Pizza della Scorziata; Pizza della Sapienza; Pizza Portosalvo e così via». Il contributo sarà, ovviamente facoltativo e potrà essere offerto in tutte le pizzerie del centro storico che aderiranno al progetto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino