Pnrr, nasce il Comitato per la stabilizzazione dei tecnici nei comuni del Sud. «Il ministro Fitto intervenga subito»

Scritta una lettera al ministro

Il ministro Raffaele Fitto
Pnrr, nasce un Comitato per la stabilizzazione dei tecnici nei comuni del sud. “Abbiamo chiesto al ministro Fitto di prevedere, nel decreto legge di prossima approvazione,...

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Pnrr, nasce un Comitato per la stabilizzazione dei tecnici nei comuni del sud. “Abbiamo chiesto al ministro Fitto di prevedere, nel decreto legge di prossima approvazione, la trasformazione dei nostri contratti in tempo indeterminato”, è detto in una nota.


Il Comitato per la Stabilizzazione dei Tecnici per il Sud vuole richiamare all’attenzione del Ministro per la Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, la delicatissima posizione delle lavoratrici e dei lavoratori assunti dalla Pubblica Amministrazione a seguito del superamento dei concorsi indetti dalla Agenzia di Coesione, comunemente intesi come “Coesione 1” e “Coesione 2”. Lo si apprende da una nota del Comitato stesso che annuncia di aver inviato una lettera aperta al Ministro. Tale categoria di lavoratori è riconosciuta di primaria importanza per il rafforzamento delle competenze e della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni del sud Italia, oggi gravate di una nuova e straordinaria mole di lavoro per l’attuazione del PNRR, cui non potrebbero far fronte con le – già limitate – risorse umane in organico, impegnate con l’attività ordinaria degli Uffici. Il delicato compito assegnato ai “Tecnici per il sud”, scrive il Comitato, rischia di essere frustrato e con esso la stessa attuazione del PNRR, occasione unica e immancabile per la realizzazione di importantissimi interventi che investono, capillarmente, l’intero sistema pubblico del nostro Paese dall’inquadramento previsto per i suddetti lavoratori, contrattualizzati a tempo determinato con scadenza a 36 mesi. Questa forma contrattuale precaria non risulta tale da garantire i lavoratori, sostengono gli organizzatori del Comitato per la stabilizzazione dei “Tecnici per il sud”, la loro permanenza in servizio per l’intera durata contrattuale, in un periodo storico in cui la stabilità pare invece l’unico strumento adatto a offrire un’adeguata tutela per i lavoratori stessi.

 

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Il Mattino