Policlinico Federico II, vicino alla firma l'accordo con la Regione

Potenziamento dei servizi sanitari e pronto soccorso, D'Emilio (Cisl): un obiettivo che inseguiamo da anni

Il Policlinico Federico II
E’ in dirittura d’arrivo l’approvazione del protocollo tra Regione Campania ed Università Federico II sul nuovo modello aziendale del Policlinico. Il...

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E’ in dirittura d’arrivo l’approvazione del protocollo tra Regione Campania ed Università Federico II sul nuovo modello aziendale del Policlinico. Il testo è all’attenzione del Senato Accademico, che dovrà dare il via libera definitivo alla firma con la quale si avvierà la trasformazione della mission della struttura.

«Stiamo lottando da anni - sottolinea il leader della Cisl Funzione Pubblica di Napoli Luigi D’Emilio - per raggiungere questo obiettivo, ed ora che finalmente ci siamo vigileremo costantemente affinchè il percorso burocratico si chiuda presto e subito, senza ulteriore perdita di tempo visto che sono passati addirittura 14 mesi da quando il Consiglio regionale ha deciso la trasformazione delle aziende ospedaliere universitarie. Pronti ancora una volta a mettere in campo ogni iniziativa utile di mobilitazione per contrastare posizioni contrarie che puntano alla difesa dei piccoli privilegi di cui hanno goduto in tutti questi anni».

 

 

La Cisl Fp ha fatto di questo obiettivo una priorità assoluta, in considerazione del fatto che l’intesa consentirà di aprire i pronto soccorso anche nelle attuali università aumentando l’offerta dell’emergenza urgenza, di utilizzare i 700 posti letto tuttora fermi tra il primo e il secondo policlinico e procedere allo sblocco delle assunzioni, a tutt’oggi limitate al 25% del turn over.

 

 

«Il rilancio delle Aziende universitarie ospedaliere - aggiunge il segretario generale Fp dell’area metropolitana - passa attraverso la convenzione, perché senza la funzione assistenziale non hanno futuro. Al tempo stesso se non si ampliano le possibilità di accedere alle cure sanitarie, i cittadini di Napoli sono destinati a fare i conti sempre di più con liste di attese spaventose e con il conseguente rischio di non intervenire in tempo nel contrasto alle malattie, come purtroppo ci confermano i dati sulla mortalità che vedono nel nostro territorio una aspettativa di vita minore di due e più anni rispetto al Nord. Siamo di fronte - conclude D’Emilio - a diritti assoluti, che ci confermano la certezza che il rettore Lorito non si farà tirare per la giacca per ragioni inesistenti e si prodigherà per avere rapidamente il sì del Senato Accademico”.

 

 

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Il Mattino