Policlinico Federico II, sì al piano per il pronto soccorso

Policlinico Federico II, sì al piano per il pronto soccorso
Ci vogliono tre anni e 6,5 milioni di euro (4 per le ristrutturazioni e 2,5 per le apparecchiature) per aprire i battenti di un pronto soccorso generale tutto nuovo al padiglione...

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Ci vogliono tre anni e 6,5 milioni di euro (4 per le ristrutturazioni e 2,5 per le apparecchiature) per aprire i battenti di un pronto soccorso generale tutto nuovo al padiglione 12 del Policlinico universitario di via Pansini a Napoli.

Il progetto è nero su bianco, delineato in tutti i dettagli e dopo il primo visto, nei mesi scorsi, dei docenti ha incassato ieri il definitivo via libera del Consiglio della Scuola di Medicina dell'Università Federico II. La palla ora passa al rettore della Federico II Matteo Lorito, che si è già pronunciato positivamente per gli investimenti nella Scuola, e quindi all'Azienda policlinico e da qui alla Regione.

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L'idea del pronto soccorso - da anni reclamato da sindacati, addetti ai lavori e anche dai cittadini, portata avanti dal nuovo preside della Scuola di medicina Maria Triassi, elaborata da Giuseppe Servillo, ordinario di Anestesia e rianimazione in collaborazione con una dozzina di esperti suoi colleghi - rappresenta una svolta epocale per gli assetti della Sanità napoletana. «Sono certa che anche le residue resistenze e scetticismi che il progetto riscuote tra qualche docente - avverte Triassi - possa essere fugato dalle sinergie da coltivare in un tavolo a quattro che coinvolga la Scuola di Medicina, l'Ateneo, l'Azienda ospedaliera e la Regione. Abbiamo i fondi, già stanziati dalla Regione sul capitolo dell'emergenza Covid, abbiamo il progetto, esiste un cronoprogramma. Sono convinta - conclude il presidente della Scuola - che la sostenibilità dei corsi di laurea e di specializzazione sia raggiungibile solo attraverso un grande pronto soccorso che qualifichi le attività assistenziali funzionali alla didattica e alla ricerca proprie della formazione in medicina. Le nuove leve di dottori potranno misurarsi al fianco dei loro maestri in casi clinici emergenti dalla pratica quotidiana, variegata e complessa come lo è la realtà.

L'emergenza Covid, questa pandemia, ci ha insegnato che senza la gestione dell'emergenza le strutture sanitarie non reggono l'urto dei fabbisogni dei cittadini. Il progetto di pronto soccorso è della Scuola, richiede che ora tutti remino nella stessa direzione per raggiungere questo ambizioso obiettivo».

Per sostenere i corsi l'azienda ospedaliera Policlinico potrà attingerà ai 18 milioni assegnati dalla Regione per fronteggiare l'emergenza Covid spendibili in 48 mesi e destinabili al pronto soccorso, alle terapie intensive e alle ambulanze. Attualmente il policlinico collinare è già è inserito nelle reti tempo dipendenti per l'Infarto e l'Ictus attraverso intese tra Regione e Università.

Un primo passo che ha avuto un valore strategico per la rete dell'emergenza ospedaliera nell'area metropolitana in quanto ha contribuito a decongestionare il Cardarelli che registra mediamente 300 accessi al giorno. Il Policlinico inoltre contribuisce con 46 posti letto di Medicina generale, Neurologia, Nefrologia, Gastroenterologia, Chirurgia generale, Geriatria, Oncologia e Chirurgia vascolare a drenare ogni anno circa 1500 pazienti dal Cardarelli più altri 2500 tramite la centrale del 118. Ma il progetto di cui parliamo ora prevede di realizzare un pronto soccorso vero, fisico e generale nei viali del Policlinico (presso l'edificio 12) di complessità pari a quello del Cardarelli.

Il pronto soccorso, attivo 24 ore su 24, sarà dotato di una sala operatoria dedicata, un'unità di Radiologia interventistica e di emodinamica. L'accesso sarà regolato, come negli ospedali con il triage tramite un codice colore di priorità. Il cronoprogramma prevede che nel 2021 sia conseguita l'ottimizzazione dei servizi di supporto (centro trasfusionale, laboratori, radiologia, ambulanze), la ristrutturazione della terapia intensiva neurochirurgica (edificio 16), l'adeguamento del piano terra all'edificio 12, l'avvio del reclutamento del personale. Nel 2022, invece, la conclusione dei lavori all'edificio 12, la chiusura dei concorsi e un primo step con l'apertura di un pronto soccorso di I livello.

Nel 2023, infine, il traguardo con un pronto soccorso di II livello di massima complessità e completo per tutte le discipline. La medicina di urgenza prevede 16-30 posti letto ed una sezione subintensiva mentre l'Osservazione breve (Obi) sarebbe costituita da 20 posti letto regolari e da alcune unità monitorate a distanza. Per finire il personale: la dotazione del team di pronto soccorso a regime prevede 11 unità per 50mila accessi all'anno con l'aggiunta di un medico per ogni ulteriori 8mila casi. Trenta gli infermieri divisi in tre turni per 50mila accessi all'anno, con aggiunta di uno per ogni ulteriori 10mila casi. 

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Il Mattino