Stradale, 13 poliziotti infedeli sotto accusa e sospesi a Napoli

Stradale, 13 poliziotti infedeli sotto accusa e sospesi a Napoli
Dalla denuncia di un imprenditore che ha lamentato di essere vittima di continue richieste di denaro è partita l'indagine che ha portato all'esecuzione di 13 misure...

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Dalla denuncia di un imprenditore che ha lamentato di essere vittima di continue richieste di denaro è partita l'indagine che ha portato all'esecuzione di 13 misure cautelari personali ad altrettanti agenti e sottufficiali in servizio nella sezione della Polizia stradale di Napoli. A condurre l'indagine gli stessi colleghi della Polizia stradale di Napoli, coordinati dal comandante Carmine Soriente.


I poliziotti sono destinatari di provvedimenti cautelari di sospensione dall'esercizio delle loro funzioni. Secondo quanto emerso, gli agenti intimorivano i fermati per un controllo stradale, contestando vere o presunte infrazioni al Codice della strada «in maniera tale - il procuratore della Repubblica di Nola, Paolo Mancuso - da riuscire ad ottenere un assoggettamento psicologico delle vittime inducendole infine a fornire loro somme di denaro». 

Sono accusati di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d'ufficio, falsità ideologica commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici, simulazione di reato e danneggiamento aggravato, i 13 agenti e i sottoufficiali in servizio alla sezione Polizia Stradale di Napoli, sospesi dal servizio dal Gip del Tribunale di Nola su richiesta della Procura. 

È emerso inoltre che i poliziotti e i sottoufficiali indagati si accontentavano anche di cifre modeste, commisurate a quelle che ritenevano le condizioni economiche delle vittime. Le indagini sono partite dalla denuncia di un imprenditore vessato dagli uomini della polizia stradale che "presidiavano" il suo deposito. I colleghi hanno intercettato i poliziotti infedeli anche con intercettazioni ambientali e li hanno ripresi grazie all'installazione di telecamere nelle loro auto.


È stato inoltre scoperto che alcuni degli agenti sospesi avevano inscenato un finto conflitto a fuoco in località Lago Patria, nel Comune di Giugliano per ottenere riconoscimenti per la loro attività. I poliziotti avevano riferito che da un veicolo fermato per controlli era stato aperto il fuoco contro di loro, che a propria volta avevano risposto. Secondo il procuratore di Nola Mancuso, l' operazione ha messo fine alle condotte dei poliziotti infedeli grazie anche «alla pregevole condotta della squadra di polizia giudiziaria della stessa polizia stradale delegata per le indagini». Gli agenti sospesi dal servizio sono Vincenzo Caianiello, di 57 anni; Corrado Mazzarelli, 54; Giuseppe Moramarco, 52; Lucio Papa, 47; Alfonso Esposito, 52; Pasquale Golino, 55; Giuseppe Vallone, 41; Giovanni Laezza, 44; Gennaro Santillo, 45; Antonio Pezzella, 42; Salvatore Di Biase, 41; Federico Nisi, 42, e Massino Giuseppe Minicozzi, di 46. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino