Poliziotto travolto a Napoli la moto era sequestrata

Sapeva che sarebbe stata solo questione di tempo. Così, mentre la caccia all'uomo era già cominciata, aveva lasciato Napoli trovando rifugio da alcuni parenti....

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Sapeva che sarebbe stata solo questione di tempo. Così, mentre la caccia all'uomo era già cominciata, aveva lasciato Napoli trovando rifugio da alcuni parenti. V. F., napoletano residente al Borgo Orefici, incensurato, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto emesso dal pubblico ministero con l'accusa di essere quel ragazzo che, sabato notte, per eludere un posto di controllo in piazza Bellini aveva travolto e scaraventato a terra un agente. Il motivo lo spiegherà poi tra le lacrime: era senza assicurazione e lo scooter era già sottoposto a sequestro, se lo avessero fermato glielo avrebbero confiscato per sempre e ci sarebbe stata una pesante multa da pagare. Gli agenti della sezione Antirapina lo hanno rintracciato ieri in un edificio di Castel Volturno e lo hanno condotto nella Questura di Napoli, gli interrogatori sono durati fino al tardo pomeriggio.


L'episodio risale alla notte tra sabato e domenica, alle 3.20 del mattino. In piazza Bellini, nel cuore di Napoli, gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura stanno effettuando i servizi specifici per la movida sicura. I drammatici momenti dell'investimento sono ripresi da una telecamera di sorveglianza e successivamente diffusi su Internet. Si vedono tre volanti e, accanto, cinque poliziotti a piedi. Fuori campo si avvicinano due giovani, un ragazzo e una ragazza, in sella a uno scooter, entrambi senza casco. Uno degli agenti si sposta sulla carreggiata e intima l'alt. Il conducente del mezzo non frena. L'agente fa un paio di passi all'indietro ma non fa in tempo a spostarsi. Viene travolto e sbatte violentemente a terra. Lo scooter prosegue la sua corsa in equilibrio precario dopo l'impatto, quasi finisce contro una delle volanti parcheggiate, ma il ragazzo mantiene il controllo e poi si infila nello spazio tra un'automobile in manovra e le altre parcheggiate riuscendo a scappare. I poliziotti corrono alle volanti per inseguirlo, ma in pochi secondi lo scooter è già scomparso. L'agente ferito, Giovanni Miranda, di Succivo, viene accompagnato in ospedale: per fortuna non è grave, viene ricoverato con una prognosi di dieci giorni. Inutili le ricerche subito avviate, ma in mano agli investigatori rimangono le testimonianze di chi era presente in quel momento e, soprattutto, le immagini delle telecamere.


Lo scooter è stato ripreso in diversi punti, sia nei momenti immediatamente prima l'investimento, sia subito dopo, durante la fuga. Si osserva la direzione che ha preso, appare molto probabile che si tratti di un giovane che abita non troppo distante da piazza Bellini vista la familiarità con la zona. Nelle ore successive alcuni pregiudicati vengono ascoltati ma tra di loro non c'è il responsabile dell'investimento, che pure è stato visto in faccia dall'agente ferito e dai suoi colleghi. Quando la notizia viene diffusa, sui social network sono in molti quelli che si augurano che il ragazzo venga presto identificato, mentre sulle bacheche Facebook dei colleghi del poliziotto investito non si contano i messaggi di solidarietà e le promesse di assicurare al più presto alla Giustizia il giovane pirata. Le indagini partono dal numero di targa, viene individuato il diciannovenne del Borgo Orefici e anche la ragazza che era con lui. Le forze dell'ordine lo cercano nella sua abitazione, ma di lui non c'è traccia: si è già allontanato, probabilmente in attesa che le acque si calmino. Una cinquantina di chilometri, dal centro di Napoli si è rifugiato in provincia di Caserta, a Castel Volturno. E' lì che i poliziotti della Squadra Mobile di Napoli lo trovano. In serata scatta il provvedimento di fermo di indiziato di delitto del pm e viene accompagnato in carcere in attesa dell'udienza di convalida. L'accusa è di tentato omicidio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino