Napoli, polpette piene di chiodi per uccidere i gatti: allarme al Parco Grifeo

Colonia di gatti
C'è un maniaco al Parco Grifeo che vuole uccidere i gatti di una colonia. La denuncia sulla pagina social del “Garante dei Diritti degli Animali” del comune...

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C'è un maniaco al Parco Grifeo che vuole uccidere i gatti di una colonia. La denuncia sulla pagina social del “Garante dei Diritti degli Animali” del comune di Napoli, Stella Cervasio che ha raccolto il grido d’allarme lanciato da un residente del parco residenziale del corso Vittorio Emanuele. «Allarme polpette di carne cruda - è scritto sulla pagina ufficiale del garante - con dentro ami e vetro per ammazzare le colonie feline al Parco Grifeo, una delle zone più "in" di Napoli. Una vergogna senza fine. Reato vigliacco, commesso da gentaglia senza coraggio che si sfoga su chi non può reagire».

Sul luogo è intervenuta, allertata dalla segnalazione del Garante dei Diritti degli Animali, la polizia municipale che ha raccolte prove che al momento sono al vaglio degli inquirenti.
 
E' doveroso aspettare la fine delle indagini, per capire se l’autore è uno squilibrato o un vero e proprio
serial killer di felini. Aumenta la preoccupazione anche tra i proprietari di cani per il ritrovamento di «bocconi avvelenati» abbandonati da qualche incivile. Il consiglio per tutti i proprietari di cani è sempre quello di condurre il proprio amico a quattrozampe al guinzaglio, magari anche con la museruola, e tenerli sempre d’occhio durante la passeggiata.
 
Esistono leggi e normative che tutelano le colonie feline: i gatti liberi sono protetti dallo Stato. E’ vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà. E’ vietato allontanarli dai luoghi nei quali trovano abitualmente rifugio, cibo e protezione. Ai cittadini è consentito nutrire e curare i gatti nel rispetto delle regole igieniche. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, chi maltratta o cagiona la morte di un animale è perseguito penalmente anche con la reclusione.

I gatti sono animali sociali che si muovono liberamente su un determinato territorio, radunandosi spesso in “colonie feline”, pur vivendo in libertà, sono stanziali e frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato, creandosi così un loro “habitat” ovvero quel territorio o porzione di esso, pubblico o privato, urbano e non, edificato e non, nel quale vivono stabilmente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino