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«Ho sentito un boato tremento e poi si è sollevata in aria un'enorme nuvola di polvere. Ho pensato subito che fosse crollata casa mia e ho gridato il nome di mia moglie e delle mie bambine». Ciro Sarno, il primo ad arrivare sul luogo della tragedia ed a soccorrere gli operai, non si è ancora ripreso dalla choc subito.
«Abito proprio nella palazzina di fronte alla stazione - racconta -. Appena mi sono reso conto che i miei stavano bene sono entrato nel cantiere ed ho visto due persone sepolte dalla polvere fino alla testa che gridavano “aiuto” disperati. Poi sono arrivate altre due persone e insieme li abbiamo sollevati estraendoli da quella terribile tomba di calcinacci e li abbiamo portati fuori. Poco distante abbiamo visto il loro collega più sfortunato che è stato letteralmente sotterrato dalla valanga di pietre e polvere. Era a testa in giù e subito abbiamo capito che purtroppo per lui non c'era più scampo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino